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Raddoppiano i bandi di gara, ma crollano i permessi

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Raddoppiano i bandi di gara, ma crollano i permessi

In Campania raddoppiano i bandi di gara per lavori pubblici ma crollano i permessi per costruire

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Nei primi nove mesi del 2014 in Campania i bandi di gara pubblicati per lavori pubblici sono stati 1.893 con una variazione rispetto allo stesso periodo del 2013 (950 bandi tra gennaio e settembre) pari al +99,3%. Sotto il profilo degli importi si è passati, nello stesso periodo, da un miliardo e 318 milioni (2013) a 2 miliardi e 597 milioni del 2014 (+97%). Se si scende nel dettaglio delle soglie dei bandi di gara, si evince che quelli relativi a lavori fino a 50 milioni di euro sono aumentati, nei primi 9 mesi del 2014, del 100,5% (per un importo di 2 miliardi e 10 milioni); mentre quelli oltre i 50 milioni di euro sono aumentati dell’85,8% per un totale complessivo di 587 milioni. I dati sono stati estrapolati dal Centro Studi ANCE Salerno dalla consueta nota analitica della Direzione Affari Economici e Centro Studi di ANCE nazionale (2/2014, “Le Costruzioni in breve: Campania”) diffusa nei giorni scorsi.

«La crescita dei bandi – spiega ANCE nazionale – è trainata dalle regioni del Sud. In particolare, Campania e Calabria registrano un valore più che raddoppiato dei bandi pubblicati rispetto ai primi mesi del 2013». Tra le cause del trend si inseriscono (con molta probabilità) l’allentamento del Patto di Stabilità interno, l’accelerazione della spesa dei Fondi strutturali europei, l’attuazione di provvedimenti del Governo in relazione all’attività appaltante delle Ferrovie dello Stato e dell’Anas. Nel caso specifico della regione Campania va rimarcato che ha delegato «al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – approfondisce ANCE nazionale – la pubblicazione di 5 bandi per complessivi 447,5 milioni di euro relativi ai lavori necessari per la realizzazione dell’intervento denominato Grande Progetto Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni».

[ads2] La media Italia – sempre riferita al raffronto tra i primi 9 mesi del 2014 con lo stesso periodo del 2013 – si ferma ad un +8,9% dal punto di vista degli importi, che raggiungono su tutto il territorio nazionale il livello di 13 miliardi e 144 milioni di euro. Tra le regioni meridionali, la Puglia (+58,9%, sempre per quanto concerne gli importi) e la Calabria (+54%), pur facendo registrare netti incrementi, risultano ben lontane dalla performance della Campania. La sola Sicilia, invece, accusa una riduzione degli importi pari al 7,6% a fronte di un +31,4% relativo al 2013. Naturalmente la pubblicazione dei bandi di gara – rimarcano gli analisti di ANCE Salerno – che va segnalata come un fattore positivo, andrà in ogni caso monitorata al fine di verificarne gli effetti concreti all’interno della filiera delle costruzioni. È forte il timore – si fa osservare dal Centro Studi ANCE Salerno – che per constatare gli effetti derivanti dalla pubblicazione di tali bandi, si debbano attendere tempi medio-lunghi, senza contare i prevedibili rallentamenti dovuti al fenomeno “dell’ostruzionismo” burocratico.

Se si focalizza l’attenzione sul mercato reale delle costruzioni, si rileva, invece, che nell’ambito dei permessi di costruire le variazioni percentuali cumulate nel periodo 2004-2012 delineano una geografia del comparto in grave fase recessiva. Per dare un’idea delle dimensioni della crisi, basti notare che nel 2012 in Campania sono stati rilasciati 5.985 permessi rispetto ai 12.968 del 2004. Se si analizza la linea tendenziale rispetto al numero dei permessi rilasciati tra il 2004 ed il 2012, la Campania fa segnare un -54,4%, che, tuttavia, è ben lontano dal -70,3% della media-Italia. In condizioni peggiori della Campania – va evidenziato – risultano la Puglia (-69,8%) e la Calabria (-60,9%). Mercato leggermente meno negativo in Sicilia (-51,4%).Questo tipo di analisi è stata condotta da ANCE nazionale sulla base della rilevazione Istat che si riferisce a permessi di costruire, DIA e SCIA relativi a nuovi fabbricati residenziali (compresi quelli da ricostruire in caso di totale demolizione del fabbricato pre-esistente).  

«L’aumento esponenziale della pubblicazione dei bandi inerenti i lavori pubblici in Campania – ha dichiarato il presidente di ANCE Salerno Antonio Lombardi – va naturalmente accolta come un’ottima notizia per il comparto delle costruzioni. La ripresa degli investimenti pubblici è uno degli snodi centrali per fare ripartire non solo la filiera dell’edilizia, ma l’intero sistema produttivo regionale. È, infatti, impensabile che si possa rimettere in moto l’economia del Sud e dell’intero Paese senza realizzare progetti infrastrutturali in maniera capillare».

«Resta il legittimo dubbio – ha continuato Lombardi – sui tempi di attivazione degli investimenti. In Campania, come in tutte le regioni del Sud, i ritardi nella spesa effettiva che fa riferimento ai fondi strutturali europei sono una delle ragioni prioritarie del permanere di una condizione di stallo recessivo che ha di fatto paralizzato l’economia. È il momento – ha concluso Lombardi – di profondere uno sforzo comune al fine di arrivare alla fase dell’apertura dei cantieri nel più breve tempo possibile. Solo quando l’immissione di liquidità nel tessuto delle aziende sarà un dato di fatto potremo riprendere a sperare in una netta ed improcrastinabile inversione di tendenza»