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Convegno su Mobbing e Stalking nella Giornata contro la violenza sulle donne

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Convegno su Mobbing e Stalking nella Giornata contro la violenza sulle donne

Gli intervenuti sul mobbing e stolking: servono più prevenzione, nuove leggi e certezza della pena

Mobbing e Stalking. È stato un convegno gremito di persone quello tenutosi oggi pomeriggio (25 Novembre) nell’Aula Consiliare del Comune di Sarno ed organizzato dall’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani (AMI) col contributo dello stesso Comune e dell’Assessorato alle Politiche Sociali guidato dall’Assessore Sebastiano Odierna. Il titolo è stato: Mobbing e Stalking. La violenza del “durante” – la violenza del “dopo”.

mobbing e stalikingUn convegno durato circa quattro ore in cui si è discusso di mobbing e stalking nell’occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne e durante il quale, moderati dall’Avv. Errico Santonicola (Responsabile distrettuale dell’Unione degli Avvocati d’Italia), si sono alternati vari relatori come ad esempio l’Avvocato Alba De Felice (matrimonialista e familiarista); i Sostituti Procuratori della Repubblica presso i Tribunali di Salerno e di Nocera Inferiore: Dott.ssa Elena Guarino e il Dott. Gianfranco Izzo; il Responsabile Centro Salute Mentale Ambito Cava-Vietri DSB Dott. Salvatore Danise ed infine l’onorevole Edmondo Cirielli.

Un Convegno con una partenza veramente ad effetto con un video amatoriale molto forte e crudo anche se di pochi minuti, girato da una donna croata e nel quale si mostrano – giorno dopo giorno – i segni delle violenze da lei subite. A seguito del video si è entrati subito nel dibattito con i saluti introduttivi del Dott. Catello Marano, Presidente del Tribunale di Nocera Inferiore, il quale ha tenuto a sottolineare che la violenza sulle donne è un fatto non solo politico ma anche sociale e che spesso lo si combatte con la repressione, e spesso questa non basta. Bisogna dunque partire dalla prevenzione che può aiutare sicuramente ad ottenere migliori risultati.

A seguito dell’intervento del Dott. Marano è stata la volta di una giornalista della emittente campana Telenuova che ha rivolto in diretta delle domande ad una vittima di violenza, venuta a testimoniare la sua esperienza. La signora Anna ha raccontato che i comportamenti del marito (attualmente in carcere) hanno iniziato ad avere toni minacciosi già nei primi tempi dopo il loro matrimonio. Oltre alle minacce alla donna era persino vietato di poter avere rapporti con i propri familiari: le era vietato telefonargli o anche solo riceverli a casa. Questo ambiente di terrore e minacce è continuato a lungo, circa 20 anni, e ne hanno chiaramente sofferto anche i figli avuti dalla coppia. La signora Anna ha dichiarato di aver trovato il coraggio di denunciare tutto ciò quando grazie al fidanzato della figlia è riuscita a capire che anche la figlia subiva violenze dal padre. “Dopo il suo arresto ho ripreso a vivere e a tenere contatti con la mia famiglia” ha dichiarato e che “fin quando lui è dentro io mi sento al sicuro”.

Nel suo intervento la Dott.ssa Gentile ci ha tenuto a sottolineare l’importanza che rivestono i medici di famiglia per quanto riguarda il riconoscimento di casi di violenza e soprattutto nel sostegno da fornire alle vittime di violenza.

Da sottolineare, soprattutto, gli interventi dell’Assessore Sebastiano Odierna e dell’Onorevole Cirielli i quali possono, in un certo senso,  essere visti come abbastanza vicini perché entrambi hanno sottolineato la necessità di emanare leggi più severe e pene certe.

Ass. Odierna: “il nostro stato spende 17 miliardi (di euro ndr) per fronteggiare il problema ma servono leggi severe e pene certe. Il Comune continuerà a svolgere un ruolo attivo in merito anche con l’aiuto delle TV locali”.

On. Cirielli: “con la Convenzione di Istanbul sono stati fatti passi in avanti” ma come sottolineato in interviste precedenti servono, a detta dell’Onorevole, più prevenzione e certezza della pena perché la normativa attuale è “inadeguata per affrontare l’emergenza sociale e per la protezione sociale delle vittime”.

In definitiva possiamo dire che è stata un Convegno davvero molto interessante in cui si è sottolineata la spregevolezza dell’atto e la necessità di agire anche con la prevenzione a partire dalla sensibilizzazione nelle scuole ed infine alla emanazione di leggi migliori che vadano non solo a garantire la certezza della pena insieme a pene più dure, ma anche leggi che si interessino di una migliore tutela delle vittime.