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Caso Crescent, Italia Nostra e No Crescent tornano alla carica

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Caso Crescent, Italia Nostra e No Crescent tornano alla carica

Caso Crescent, prescrizioni non rispettate. Italia Nostra: “Sequestratelo”

[ads1] Italia Nostra e No Crescent tornano alla carica: «Sequestrate l’opera». Oltre il ricorso al Tar con il quale saranno impugnati gli ultimi permessi di costruire della mezza luna, le associazioni ambientaliste ieri hanno inoltrato una doppia comunicazione: l’una alla Soprintendenza di Salerno e l’altra alla Procura della Repubblica. «Vogliamo impedire la illegittima prosecuzione della costruzione del Crescent – dicono dalle associazioni – Un’opera iniziata abusivamente che procede in maniera altrettanto abusiva». Con una nota inviata alla Soprintendente Francesca Casule, al presidente della Regione Vincenzo De Luca ed al Ministro Dario Franceschini, nonché all’attenzione dei pubblici ministeri Guglielmo Valenti e Rocco Alfano, i rappresentanti di Italia Nostra (Raffaella Di Leo) e del No Crescent (Pierluigi Morena) hanno chiesto l’adozione di tutti i provvedimenti necessari per «l’assenza del prescritto parere di competenza sui permessi di costruire che hanno permesso l’edificazione nel comparto».

caso crescent I nuovi permessi di costruire – quelli che hanno sostanzialmente dissequestrato il cantiere – sarebbero non validi per le associazioni ambientaliste. «Tali illegittime nuove autorizzazioni paesaggistiche sono state tempestivamente impugnate da Italia Nostra con ricorso presso il Tar Campania di Salerno e che come emerso in sede di udienza penale nel processo presso la Seconda Sezione del Tribunale di Salerno è in corso una nuova indagine penale, e non potevano, in ogni caso, essere rilasciate se non previo l’ottemperanza delle prescrizioni imposte dai rispettivi pareri a firma del precedente Soprintendente ing. Gennaro Miccio del 24.10.2014», scrivono nell’esposto. Inoltre, «non risulta mai essere stata rilasciata dagli enti di competenza l’autorizzazione definitiva alla deviazione del tratto terminale del Torrente Fusandola, iscritto nell’elenco delle acque pubbliche e vincolato dall’origine alla Foce, nonché specificatamente vincolato con Decreto Ministeriale dell’Agosto del 1957. Nel mentre il Comune ed il privato continuano ad edificare sul demanio marittimo ed idrico con l’ausilio di una concessione temporanea con scadenza quadriennale».
In sostanza, si sta procedendo senza rispettare «le prescrizioni della soprintendenza».
«Infatti prima di iniziare i lavori il Comune avrebbe dovuto provvedere al ripascimento dell’arenile di santa Teresa, progetto allo stato inesistente. Inoltre il Comune avrebbe dovuto eliminare la foce del torrente Fusandola, nel mentre in un progetto senza firma, violando le prescrizioni della soprintendenza, vuole solo operare un mero rivestimento in pietra. E’ quindi pacifico, che non ottemperando alle prescrizioni, i lavori di costruzione del Creescent stiano procedendo abusivamente. una serie di elementi ulteriori sono stati portati all’attenzione degli inquirenti e della magistratura affinché non solo si sequestri l’area ma si comprenda che l’opera non è suscettibile di sanatoria. Anche organi amministrativi sono stati interpellati, non da ultimo il presidente della Regione Campania, che ben conosce la situazione del comparto di Santa Teresa».

Fonte – Andrea Pellegrino – Cronache del Salernitano
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