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Alessandro Cecchi Paone ospite della Giffoni Academy

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Alessandro Cecchi Paone ospite della Giffoni Academy

Alessandro Cecchi Paone, conduttore tv ed esperto di comunicazione, ha varcato la soglia della sede salernitana della Com2. “Vi racconto la storia della televisione e le ripercussioni che questo strumento di intrattenimento ha avuto e avrà sulla società”

Alessandro Cecchi PaoneSALERNO – Sono da poco passate le quindici quando, il 7 giugno scorso, Alessandro Cecchi Paone, famoso conduttore e giornalista televisivo, fa il suo ingresso alla Giffoni Academy di Salerno, affiancato da uno dei volti più noti dell’informazione campana, Peppe Iannicelli, pilastro portante da almeno vent’anni della storica rete locale Canale 21. In trepidante attesa, ad accogliere Cecchi Paone, oltre ad alcuni esperti di comunicazione, ci sono i partecipanti al corso di “Manager degli Eventi e delle Pubbliche Relazioni”, promosso dalla Com2 in collaborazione con il Giffoni Film Festival.

I giovani aspiranti e futuri esperti delle tecniche di costruzione e promozione di eventi hanno partecipato a una lezione speciale, che ha avuto come obiettivo precipuo quello di indagare la convergenza tra i media e il potere, laddove quest’ultimo, attraverso il controllo dell’informazione, si prefigge, non solo di orientare l’opinione pubblica, ma soprattutto di creare intrattenimento e svolgere un’attività educativa al fine di indurre i consumi e imporre tendenze e stili di vita.

Nato a Roma 52 anni fa, Alessandro Cecchi Paone, che nel tempo ha affiancato la sua attività di propagatore culturale e scientifico all’impegno politico in Forza Italia e alla carriera da docente universitario, ha condotto la platea indietro nel tempo, alla scoperta di un passato televisivo consegnato ormai agli archivi. Ha illustrato agli ascoltatori le tappe della sua professione, che ha preso le mosse in un mondo ancora in bianco e in nero, quello della RAI, dove il giovane Alessandro debutta a soli 15 anni come conduttore di un telegiornale per ragazzi intitolato “30 Minuti Giovani”. “Ho avuto la fortuna di vedermi la televisione diventare a colori addosso”, ha dichiarato Cecchi Paone.

La sua permanenza nella tv pubblica dura fino alla seconda metà degli anni Novanta. Poi l’ingresso nel team di Mediaset, dove Cecchi Paone diventa il volto fisso di Retequattro, soprattutto grazie allo strepitoso successo riscosso da “La Macchina del Tempo”, il programma di divulgazione scientifico-culturale che conduce dal 1997 fino all’ultima edizione del 2006.

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Profondo conoscitore della televisione generalista di massa, da sempre connotata da una forte valenza evasiva tale da allontanare il grande pubblico dalla realtà e intorpidire le menti scongiurando forme di violenze e di ribellione di massa, Cecchi Paone da oltre dieci anni possiede una società di organizzazione di eventi.

“Il mercato mi ha chiesto di fare in versione evento quello che facevo con la televisione. Noi produciamo per le aziende, in prevalenza multinazionali impegnate nel settore farmaceutico e tecnologico, eventi divulgativi orientati alla presentazione e alla vendita del prodotto”, ha proseguito Alessandro Cecchi Paone. Quest’ultimo ha poi focalizzato la sua attenzione sulla funzione del mercato che, irrompendo nella società attuale, ha fortemente condizionato anche l’identità della televisione pubblica caratterizzata ormai da una attitudine prevalentemente commerciale.

Alessandro Cecchi Paone“La prima volta che andai a lavorare in Mediaset – ha confessato il conduttore – Berlusconi mi disse: «Noi qui produciamo teste da vendere alla pubblicità». Ne rimasi agghiacciato, ma con il tempo e girando il mondo capii che si trattava di un assetto normale”. Nascono così i numerosi programmi scientifico-divulgativi e si concretizzano i tentativi di contaminazione integrata di generi. Il conduttore azzurro mette in atto, attraverso il piccolo schermo, un’azione di fusione di linguaggi diversi, allo scopo di colmare il profondo divario tra cultura accademica e cultura popolare, che da sempre attanaglia il nostro Paese.

Allo stesso tempo ha inizio il costante bombardamento sociale da parte della pubblicità, dei media, del governo e delle grandi imprese, teso a modellare i gusti dei consumatori e a favorire l’allargamento del significato condiviso.“L’esperimento di Striscia la Notizia, che dura ormai da 25 anni, andava proprio in questa direzione”, ha chiarito Cecchi Paone.

Il conduttore televisivo ha poi illustrato al pubblico la cosiddetta “Regola del KISS”, acronimo che sta per l’inglese Keep It Simple and Stupid. “La teoria, rifiutata da quanti hanno una vocazione storicistica o di idealismo gramsciano e marxista e accettata, invece, da coloro che esercitano la propria professione seguendo le logiche del mercato, fa riferimento alla conoscenza dei mutamenti e della composizione della pubblica opinione – ha affermato Alessandro Cecchi Paone -. Qualunque cosa tu faccia rendilo semplice e stupido, dice la Regola del Kiss che in soldoni suggerisce agli esperti della comunicazione di trasformare un linguaggio specialistico o gergale in un prodotto fruibile dalla massa”. Una regola, quella menzionata da Cecchi Paone, sapientemente applicata alla trasmissione “La Macchina del Tempo”, che ha innovato il linguaggio sulla base dello spirito del tempo di massa.

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L’ospite d’onore della Giffoni Academy ha concluso il suo intervento rivelando che negli ultimi colloqui con il suo principale editore, Silvio Berlusconi, ha raccolto una nuova sfida. Il presidente Berlusconi, in una recente telefonata, mi ha chiesto di mettere in campo le mie competenze per elaborare una nuova forma di comunicazione politica. Ha precisato come i programmi di dibattito politico non funzionino più in quanto non sufficientemente in linea con le esigenze del mercato”. A questo proposito Alessandro Cecchi Paone ha svelato alla platea di voler battere una nuova strada, funzionale alla costruzione di leve motivazionali e di consenso: la post-serialità. La vera sfida è giungere a una strategia comunicativa che consenta di rifondare il patto sociale tra cittadino e politica. “In questo processo la comunicazione svolge un ruolo strategico, anche grazie alle tecnologie digitali”, ha chiosato Cecchi Paone, il quale  starebbe pensando alla realizzazione di una docu-fiction che racconti la vita dei politici del nostro tempo. Staremo a vedere.

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