27 Febbraio 2015 - 11:21

Non ci resta che piangere torna al cinema in versione restaurata

Il cult Non ci resta che piangere torna al cinema dal 2 al 4 marzo nella versione restaurata grazie al contributo di Mediaset, Melampo, Film&Video e Lucky Red

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Non ci resta che piangere, del 1984, diretto e interpretato dal duo Massimo Troisi e Roberto Benigni. Sono passati 31 anni dall’uscita del film nelle sale, e oggi rimane uno dei film più importanti dei due artisti. Un sodalizio che mostra subito le caratteristiche dell’uno e dell’altro, che li distingue, ma che insieme riescono a dare forma ad una comicità intramontabile.

Un viaggio nel passato, quello che accade in Non ci resta che piangere, che comincia attraverso la confessione e davanti ad un passaggio a livello. Il treno, come simbolo del viaggio, e subito dopo la loro macchina in panne porta allo slittamento da una dimensione all’altra. Si ritrovano in epoca rinascimentale, all’interno di una società sigillata in valori prestabiliti in cui però, si cominciano ad esprimere grandi passi avanti per la modernità.

non ci resta che piangere

Non ci resta che piangere

Non a caso la coppia Troisi/Benigni si confronteranno con alcuni importanti passaggi storici, come l’incontro con Leonardo Da Vinci, in uno dei momenti più comici e originali del film, confrontando appunto il contemporaneo con l’origine della modernità, dimostrando quanto la mente umana sia in continua evoluzione; e poi la simpaticissima scena in cui i due scrivono la lettera a Girolamo Savonarola, un altro personaggio significativo del Rinascimento, imitando e citando la famosa scena di Totò e Peppino in Totò, Peppino e la malafemmina. 

Non ci resta che piangere, dopo le peripezie dei due in un mondo che non hanno vissuto, ma che inconsapevolmente hanno acquisito, lascia un misto di nostalgia e rassegnazione. La ricchezza di un mondo passato, anche se appare assurdo e grottesco agli occhi dei due, l’amara consapevolezza di trovarsi in un contesto meno stimolante e creativo.

In tale prospettiva risulta molto interessante la scena in cui Troisi canticchia, rievocando solo la melodia, della celebre canzone dei Beatles (Yesterday), per conquistare la giovane di cui è attratto, fingendo di essere l’ideatore del brano. Un connubio di arte popolare e cultura rinascimentale, portati ad un livello “leggero”, di facile divulgazione.

Non ci resta che piangere è un omaggio alla cultura popolare, con una leggera critica all’uso che se ne fa, ma anche un affresco divertente e suggestivo di un momento storico che ha lanciato le basi della modernità, confutando allegramente anche le incertezze di grandi intellettuali che hanno spronato l’uomo a migliorarsi.

All’interno della commedia di Troisi e Benigni si respira molto di più: storia sociale e culturale, il senso del progresso, la ricerca dei valori.

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