3 Agosto 2023 - 10:13

Fascicolo sanitario elettronico 2.0: tutte le novità

Arriva il nuovo fascicolo sanitario elettronico 2.0. Scopriamo insieme a cosa serve

Fascicolo sanitario elettronico 2.0

Entra nella fase operativa il Fascicolo Sanitario elettronico 2.0, il Ministero della Salute lo ha annunciato con una nota: “è arrivato l’ok della Conferenza Stato-Regioni sullo schema di decreto, che entrerà in vigore quando verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale. Si tratta di un servizio online che permetterà di raccogliere i propri dati medici – verbali di pronto soccorso, profilo sanitario sintetico, ricette, cartelle cliniche… – in modo più facilmente accessibile rispetto a un faldone di fogli cartacei”.

Le novità del Fascicolo sanitario elettronico 2.0

All’interno del FSE saranno contenuti i dati identificativi e amministrativi del cittadino, i referti e verbali di pronto soccorso, le lettere di dimissione, il profilo sanitario sintetico, ossia il documento socio-sanitario informatico redatto e aggiornato dal medico di medicina generale o dal pediatria di libera scelta che riassume la storia clinica dell’assistito e la sua situazione corrente conosciuta.

Il nuovo FSE risponde alle esigenze dei cittadini che potranno consultare dati clinici, accedere a prestazioni di telemedicina, emergenza-urgenza ed erogazione farmaci, prenotare prestazioni sanitarie. Il cittadino avrà il diritto di accedere al “Taccuino personale”, sezione riservata del FSE dove potrà inserire, modificare ed eliminare i dati e i documenti personali relativi ai propri percorsi di cura.

Inoltre, consentirà ai medici di medicina generale, pediatri e medici specialisti di consultare e analizzare i dati clinici degli assistiti a supporto delle attività di diagnosi e cura, per la valutazione preventiva dell’appropriatezza prescrittiva e il monitoraggio dell’aderenza alle cure del paziente, per la prevenzione primaria e secondaria e la prenotazione di prestazioni per i propri assistiti. Sarà uno strumento utile anche alle attività dei farmacisti e alle Direzioni Sanitarie Regionali, nell’ambito delle attività di prevenzione e programmazione sanitaria e degli enti di ricerca per supportare le attività di ricerca in campo medico e biomedico.