30 Giugno 2022 - 13:30

In che modo storia, arte e tecnologia si influenzano a vicenda

Negli ultimi anni molti ambiti stanno sviluppando sempre di più il loro potenziale intorno al digitale e alle nuove tecnologie: settori come il turismo e l'arte si stanno aprendo a un nuovo modo di divulgare le bellezze dei territori e stanno riscuotendo un successo in numeri davvero eccezionale

arte

Quando si parla di digitale e innovazione tecnologica i settori che vengono in mente sono pressapoco sempre i soliti, quelli che più si adattano ai cambiamenti che lo sviluppo delle nuove tecnologie porta con sé: pensiamo ad esempio alla categoria dell’automotive o a quella dell’intrattenimento in ogni sua forma, al mondo del gaming o a quello della comunicazione.

Negli ultimi anni, però, altri ambiti stanno sviluppando sempre di più il loro potenziale intorno al digitale e alle nuove tecnologie: settori come il turismo, soprattutto legato al mondo culturale, si stanno aprendo a un nuovo modo di divulgare le bellezze dei territori e stanno riscuotendo un successo in numeri davvero eccezionale.

Del resto non sarà certo un caso se “techne”, il termine greco da cui deriva la parola tecnologia, significa sostanzialmente “saper fare”, includendo nella sua etimologia proprio l’intreccio presente con il mondo dell’arte: un rapporto fatto di influenze, prospettive e fusioni, che ha origini ben più antiche dei giorni nostri e molto precedenti anche ai grandi artisti del Rinascimento come Leonardo Da Vinci e Brunelleschi, che con la scienza e la tecnologia andavano a braccetto, precorrendo di molto i tempi e sorprendendo con le loro invenzioni e il loro ingegno.

E non esageriamo nel dire che, oggigiorno, l’innovazione tecnologica sta cambiando, e non poco, il mondo dell’arte e della cultura.

La maniera in cui vengono fatte e, in particolare, il modo in cui ne fruisce il pubblico. È diventato piuttosto raro, infatti, assistere a mostre per le quali i musei non abbiano inserito anche un percorso immersivo, che conduca lo spettatore letteralmente dentro un quadro o un’opera d’arte, come fosse egli stesso parte della rappresentazione.

Dal Museo del Prado di Madrid, che ha introdotto la prima esperienza immersiva a 360 gradi, fino al Metropolitan Museum of Art di New York, che ha digitalizzato le quasi quattrocento mila immagini della sua collezione per renderle più accessibili alle masse.

E non mancano esempi neppure in Italia: dalla recente mostra di Monet al Palazzo Ducale di Genova, in cui si veniva catapultati letteralmente dentro i suoi dipinti, alle passate mostre di Van Gogh, con i tour virtuali resi possibili grazie ai visori 3D.

E se è vero che l’accento ricade molto spesso sul contributo che l’innovazione tecnologica dà al mondo dell’arte e della cultura in generale, è altrettanto vero che ci capita meno di pensare a quanto storia, arte e archeologia influenzino invece il mondo digitale.

Pensiamo ad esempio ai percorsi storico-archeologici inseriti nei visori e al fatto che sempre con maggiore frequenza si utilizzino in ambito turistico proprio grazie al contributo che la cultura può dare in questo senso.

E che dire dei videogame, da sempre influenzati dai miti, dalle leggende e dalla storia: da Lara Croft a Age of Empires, passando per Assassin’s Creed e le piattaforme online di slot come Gates of Valhalla, Apollo Pays e Tomb of Ra.

Il fascino di personaggi ed episodi che hanno fatto grande il tempo in cui sono esistiti ritorna in tutti quei settori in cui mitologia, arte, storia e innovazione possono convivere al massimo della loro espressione.

E abbiamo accennato al turismo, e al fatto che oramai si possano percorrere interi tragitti fisici e temporali semplicemente indossando un visore: si visita una località e si viene catapultati indietro nel tempo, tra quelli che erano i suoi vicoli e i suoi edifici centinaia o migliaia di anni addietro.

Un’esperienza resa possibile grazie allo straordinario connubio tra realtà virtuale e aumentata, progetti digitali, visori che permettono quasi di entrare in una nuova dimensione. Insomma, esempi virtuosi di come le nuove tecnologie possano essere utilizzate al servizio dell’uomo, in maniera positiva e per accrescere ulteriormente il sapere, le emozioni e la conoscenza.

Una tendenza che non solo non si arresterà a breve, ma che è destinata sempre di più a stravolgere l’interazione e la relazione tra arte, cultura e tecnologia, portando tutti gli ambiti coinvolti su un livello molto più elevato.