9 Aprile 2022 - 12:26

La Playlist (multipotenziale) di Isabelle Adriani

Da Phoebe Cates a Ornella Vanoni, l’intervista a Isabelle Adriani, ospite del Talk del Venerdì, in quattro canzoni più una

Isabelle Adriani

Da Phoebe Cates a Ornella Vanoni, l’intervista a Isabelle Adriani, ospite del Talk del Venerdì, in quattro canzoni più una

“La musica è vita, e in questo momento può essere un grande strumento di pace”. Parola di Isabelle Adriani, attrice, regista, attivista e scrittrice perugina che lo scorso 8 Aprile 2022  è stata ospite della settima puntata del nostro “Talk del Venerdì” (disponibile qui)

“L’arte ha sempre fatto parte della mia vita (…) Da piccola mi divertivo a imitare le star musicali del momento con il lipsink, il playback.” Il suo cavallo di battaglia era “Paradise” di Phoebe Cates, tratto dall’omonimo film del 1982. “Tra gli artisti italiani, invece, mi piace molto Mina”, conclude, prima di confessare di commuoversi ogni volta che ascolta “E se Domani”, tra i più grandi successi della Tigre di Cremona.

“E se domani, e sottolineo se…”-  Quando le chiedo del suo rapporto col tempo, quello che inevitabilmente passa e quest’anno la porterà a festeggiare un compleanno tondo, Isabelle Adriani, folgorata dalla settima arte dopo aver visto “Notorious” di Alfred Hitchcock, si conferma una donna equilibrata e risolta: “Noi esseri umani siamo frutto anche di quello che ci è accaduto. Passiamo il tempo ad immaginare il futuro migliore possibile, sperando che i numi ci ascoltino, quando invece è il presente che dovremmo imparare a goderci. Essere grati e felici per tutto quello che ci è dato vivere qui ed ora”.

“Gli inviati di guerra fanno un lavoro onorevole”

Non solo attrice: dal 2006 Isabelle Adriani, che per il suo futuro cinematografico sogna un ruolo da scienziata sulle orme di suo padre, dal 2006 è anche giornalista professionista: “Ho molti amici tra gli inviati di guerra”, racconta, “Ammiro la loro dedizione totale, è onorevole considerato che ogni giorno rischiano la vita per raccontarci la verità.”

E l’arte cosa può fare in questi periodi così bui, senza rischiare di risultare fuori dal mondo, le chiedo riferendomi agli scontri e alle polemiche che hanno accompagnato il Ballet For Peace dello scorso 5 Aprile al Teatro San Carlo, che ha visto danzare insieme ballerini russi e ucraini, all’indomani della terribile scoperta delle fosse comuni nel distretto di Bucha. Adriani sul punto è chiara: L’arte è uno straordinario strumento di pace. Un Paese intero non può pagare le azioni di pochi (…) La cultura non può essere cancellata o dimenticata, altrimenti rischiamo un razzismo al contrario

“Le fiabe sono la mia più grande passione”

Anche le fiabe possono essere un potentissimo strumento di pace, ne è una prova il fatto che “tutti i bambini del mondo amano le stesse fiabe. Di Cenerentola, per esempio, esistono traduzioni in ogni parte del mondo”.

Isabelle Adriani, laureata in Storia a Perugia con una tesi dal titolo “Il DNA della Fiaba”, mentre lavora ad un’opera mastodontica, l’origine storica della fiabe in dodici volumi, su Rai Radio Kids conduce ben due programmi dedicati alle storie per bambini, Le Fiabe della Buonanotte e Fiabe Dal Mondo: “Siccome ho sposato un conte e vivo in un castello, tutti pensano che la mia fiaba preferita sia Cenerentola, ma in realtà è Biancaneve”, mi confida, mentre dietro di lei campeggia una mensola piena zeppa di eroine Disney in miniatura.

Infine, l’ennesimo plot twist di una chiacchierata sorprendente e dai risvolti inaspettati: “La mia principessa preferita, però, è Belle de La Bella e la Bestia. Perché ama i libri, e infatti il regalo più bello che la bestia le fa è una grande biblioteca, e per una serie di altri motivi che adesso non posso svelare”. C’entrerà qualcosa il suo nuovo libro di prossima uscita per la casa editrice Incontri? Lo scopriremo presto.