14 Febbraio 2022 - 11:31

Hai davvero bisogno di una VPN sul tuo telefono?

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Spoiler: la risposta è si e la VPN è anche probabilmente il più importante software per la protezione che dovresti installare di corsa

Chiaramente senza spiegarti perché ti rispondiamo sì è difficile per te credere effettivamente a ciò che abbiamo detto ma non preoccuparti. Adesso cercheremo di mettere insieme qualche centinaio di parole per aiutarti a capire tutte le motivazioni dietro un’affermazione così forte.

Vogliamo soltanto partire da un presupposto: al giorno d’oggi una delle valute più importanti con il quale si può interagire nella vita reale è l’informazione.
I nostri dati personali vengono quotidianamente venduti dai social network e dalle aziende che trattano in pubblicità ad altre aziende per ottenere un ritorno economico.

Noi utenti di internet, di giorno in giorno, stiamo aiutando la costruzione di imperi di dimensioni mastodontiche e fino a qualche anno fa non c’erano nemmeno le informazioni per poterla dire con cognizione di causa una frase del genere.

Secondo autorevoli ricerche già nel 2020 il mondo della pubblicità su internet aveva incassato più soldi di quanto avesse fatto nello stesso lasso di tempo tutto il mondo pubblicitario relativo ad un medium come quello televisivo. Questi dati, trainati dai risultati stupefacenti di colossi come Google o Facebook, sono soltanto l’inizio di una nuova modernità nel campo dell’advertising.

Fortunatamente lo scandalo di Cambridge Analytica da una parte e una progressiva maggiore consapevolezza da parte dei vari siti che trattano in informazione hanno lentamente cambiato questo genere di percezione con qualcosa di più attinente alla realtà.

La popolarità degli smartphone come oggetti quotidiani poi ha fatto il resto ma adesso dobbiamo veramente andare per gradi. Per questo motivo pensare di usare un vpn free trial è qualcosa che bisognerebbe fare più spesso.

Contro le mancanze della pubblica sicurezza

Il vantaggio principale di uno smartphone è quello di essere un dispositivo piccolo e multifunzionale, in grado di sfruttare tanto le connessioni wireless dei modem quanto un suoi modem interno per navigare su internet.

L’aumento della popolarità degli smartphone ha portato molte aziende ed enti pubblici a mettere in piedi infrastrutture per offrire WiFi libero a tutti: questa è stata la genesi del cosiddetto Wifi pubblico.

Sebbene questo genere di iniziativa possa sembrare effettivamente interessante, purtroppo con il tempo ci si è accorti di una problematica. Queste infrastrutture, infatti, sono perfette per permettere ad un hacker o un criminale informatico di portare a termine una particolare tipologia di attacchi denominati man in the middle.

Cos’è un attacco man in the middle?
Con man-in-the-middle si va ad intendere una tipologia di attacco informatico dove un cybercriminale può intercettare e manipolare il traffico internet che avviene tra un utente ed un infrastruttura, senza farsi scoprire da nessuna delle due parti. I

l nome man-in-the-middle infatti è tale perché l’attaccante si frappone tra due entità che stanno cercando di instaurare una comunicazione tra di loro. In questo caso le due entità sono, rispettivamente, il client (ovvero la vittima) ed il server/router (in questo caso l’ente che eroga la connessione wireless pubblica.

Con questo genere di attacchi non soltanto è possibile intercettare i messaggi che si inviano e si ricevono ma, in casi particolari, si può anche modificarli con conseguenze ancora peggiori. Di norma i malintenzionati con questi attacchi cercano di ottenere l’accesso a dati riservati come credenziali d’accesso ai servizi bancari, numeri di carte di credito e altro ancora.

Perché usare una VPN sullo smartphone?

Arriviamo ora al nocciolo della questione.
Gli attacchi man in the middle funzionano se il traffico che tentano di intercettare è in chiaro, ovvero è non possiede alcuno strato di crittografia. Usare una VPN permette di applicare uno strato di crittografia a tutto il traffico e, rullo di tamburi, non solo quello!

Il traffico infatti risulterà non associabile ad uno specifico indirizzo IP!
Se solitamente l’indirizzo IP è un dato con cui è possibile identificare chi si sta connettendo e da dove, sfruttando una VPN è possibile sostituire il proprio indirizzo con quello del server VPN. Il risultato finale è quello di avere un indirizzo condiviso con altre migliaia di utenti, rendendo impossibile per un malintenzionato risalire personalmente ad uno o più utenti.

Non basta ancora? Utilizzando una VPN su uno smartphone è possibile aggirare i blocchi geografici che vengono spesso utilizzati da chi offre servizi in streaming per limitare i contenuti, oppure è anche possibile sfruttare a proprio vantaggio il dynamic pricing per pagare di meno.

Questi sono soltanto alcuni dei motivi che ci hanno portato ad esordire in maniera così lapidario sul discorso VPN e smartphone, se vuoi lasciarti convincere ancora un po’ non ti resta che provarne una con le tue mani!