12 Novembre 2021 - 15:45

Shaqiri, da baby fenomeno a profeta (solo) in patria

Shaqiri

La carriera di Shaqiri è emblematica: dai primi anni nei top club, ora riesce a fare la differenza solo in nazionale. Italia, stai attenta

Si sa, la storia del calcio è ricca di carriere come quella di Xherdan Shaqiri. Il talentino, “giovane” promessa svizzera classe 1991, è solo l’ultimo dei tanti “e se…” che hanno scritto le pagine di questo sport. Questa sera, a Roma, la sua Svizzera affronterà l‘Italia di Mancini (qui le probabili formazioni del match) in una gara da dentro o fuori valida per le qualificazioni al Mondiale in Qatar nel 2022.
Le parole dell’ala offensiva provano a caricare l’ambiente, non nascondendo una punta di rassegnazione e consapevolezza: “Domani è la partita dell’anno.L’Italia è favorita, ma la possibilità di vincere c’è, non veniamo qui per chiuderci in difesa ma per dare fastidio. Superando i nostri limiti possiamo vincere”.

Da astro nascente a promessa non mantenuta

La carriera di Shaqiri comincia nel lontano 2009, anno in cui fa il debutto da professionista con la maglia del Basilea. Le sue qualità sono notevoli ed entra subito nei radar della maxi potenza tedesca Bayern Monaco, che lo acquista nel 2012. Nel triennio bavarese Shaqiri alterna sprazzi di gran calcio a periodi di appannamento, e nel 2015 viene ceduto all’Inter nel periodo di piena rifondazione nerazzurra. Passerà solo l’anno successivo allo Stoke City, dove non riuscirà a lasciare un segno indelebile. Nel 2018 viene acquistato dal Liverpool che lo relega in panchina, rallentando ulteriormente la sua carriera. Attualmente Shaqiri è in forze all’Olympique Lione, chiamato a raccogliere la pesantissima assenza di Depay passato in estate al Barcellona.