13 Settembre 2021 - 12:00

La crescita dell’industria videoludica italiana

videoludica

Nel corso dell’ultimo decennio, il mondo videoludico ha subito una crescita esponenziale: i videogiochi hanno conquistato sempre più persone, sbarcando su smartphone e tablet oltre alle nuove generazioni di console. Inoltre, ha iniziato a prendere piede il fenomeno del cloud gaming grazie alle nuove connessioni più veloci come 4G e 5G, ma anche l’arrivo della fibra ottica in sempre più città ha giocato un ruolo fondamentale.

Ormai esistono franchising storici che attirano milioni di videogiocatori, con copie di videogiochi che valgono una fortuna. E anche la scena “indie”, ovvero degli sviluppatori indipendenti, ha guadagnato sempre più risalto creando nuovi capolavori apprezzati in tutto il mondo. L’industria videoludica nel mondo vale circa 300 miliardi di dollari, con profitti per 160 miliardi di dollari solo nel 2020. In Italia invece a che punto ci troviamo?

 I numeri in Italia: il mercato del gaming è in espansione

L’industria videoludica italiana si trova ancora agli arbori rispetto al resto del mondo: nel 2020 il giro di affari dei videogiochi ha raggiunto un nuovo record, ovvero quota 2 miliardi e 179 milioni di euro, mentre la platea di videogiocatori è rimasta stabile a 16,7 milioni di italiani. Numeri ancora contenuti, specialmente se si considera che il fatturato delle 160 imprese di videogiochi in Italia riesce ad attestarsi intorno agli 80-90 milioni di euro.

Eppure, la crescita del nostro mercato videoludico è stata la più alta d’Europa nel corso del 2020: abbiamo segnato un +21,9% rispetto al 2019. Insomma, ci troviamo di fronte a un mercato in forte espansione e che continuerà ad aumentare nel corso degli anni. Infatti, la maggior parte dei ricavi del 2020 deriva dalla vendita di software, quindi videogiochi e app, sia su console, sia su dispositivi mobili (smartphone e tablet).

Circa 1,7 miliardi di euro sono derivati dalla vendita di software, mentre la vendita di console ha rappresentato circa 400 milioni di fatturato. Il dato probabilmente più interessante riguarda il fatturato rappresentato dalla vendita di software digitale: nel 2020 ha toccato quota 799 milioni di euro, mentre nel 2019 stava intorno ai 610 milioni. Un segnale che i consumatori italiano sono sempre meno interessati alle copie fisiche dei giochi, mentre preferiscono fare acquisti sugli store online.

La crescita del mercato del gaming italiano e i contenuti gratuiti

I numeri del nostro mercato sono contenuti rispetto al resto del mondo, però la crescita sottolinea un interesse sempre maggiore verso i videogiochi. Una delle principali ragioni dietro questa crescita è sicuramente il mercato degli smartphone. Infatti, in Italia ci sono più smartphone che abitanti: circa 80 milioni di dispositivi mobile su una popolazione di 60 milioni di abitanti.

E praticamente la totalità delle app e giochi presenti sugli smartphone è disponibile gratuitamente: è stato stimato che il 96,9% di tutti i contenuti presenti sull’App Store e sul Google Play Store sono scaricabili senza dover pagare. I modelli di gioco che sono più remunerativi per le società sono il modello “freemium” oppure “free to play”, con la possibilità di acquistare all’interno dell’app o del videogioco.

Una mentalità che è arrivata anche sui videogiochi per le console, ma che in realtà è presente in qualsiasi settore. L’idea di offrire delle promozioni per gli utenti che scaricano un prodotto o si registrano a un servizio è una delle strategie più classiche di marketing. Si tratta di un modo per dare il benvenuto a nuovi utenti e fornirgli un pretesto per provare i servizi o prodotti di un’azienda.

Per esempio, business che operano solamente nel digitale come i casinò online spesso offrono dei giri gratis per nuovi utenti. In tal modo, le persone iscritte ricevono un bonus per fare dei giri gratis con i giochi e slot presenti nel casinò online, provando esperienze diverse e anche tutte le funzioni della piattaforma del casinò. Altri business online come i grossi e-commerce, per esempio Amazon o Zalando, offrono spesso dei coupon per degli sconti durante feste e determinati giorni.

Parlando di business “fisici”, locali e ristoranti possono offrire degli antipasti di benvenuto per gli ospiti, mentre su piattaforme come JustEat e altre società di delivery, se quando si fa un ordine si raggiunge una determinata spesa, magari si ricevono degli sconti sul totale oppure vengono aggiunti gratuitamente dei piatti o delle bevande.

Tanti esempi in mercati diversi, ma che si riallacciano sempre all’idea di un’offerta gratuita nei confronti degli utenti, che nel mercato del gaming ormai sta diventando sempre di più la normalità.

Il futuro del gaming quale sarà in Italia?

Indubbiamente ci stiamo muovendo sempre di più verso un futuro completamente digitale, complice anche l’introduzione sul mercato di nuove console “all digital”, che non hanno più un lettore blu-ray e che possono installare giochi solo scaricandoli dai rispettivi store. E il cloud gaming assumerà sempre maggiore importanza: al momento Nvidia offre il servizio GeForceNOW, ma Microsoft sta lentamente lanciando il proprio servizio di cloud gaming associato al game pass.

Gli utenti potranno accedere più facilmente ai videogiochi e anche pagando di meno del passato. Ma dal lato degli sviluppatori cosa accadrà? I costi dei giochi aumentano di anno in anno e finalmente anche il governo italiano si sta interessando a sostenere il settore videoludico italiano, lanciando iniziative come il First Playable Fund. Inoltre, l’associazione IIDEA sta portando avanti molti progetti per sostenere i nuovi sviluppatori che aprono i battenti qua in Italia: la strada sarà lunga, ma fortunatamente qualcosa finalmente si muove nella giusta direzione.