27 Giugno 2021 - 11:11

Alessandro Zan, colui che sta infiammando l’Italia

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Alessandro Zan è il protagonista indiscusso di questo periodo. Con il suo DDL Zan ha mandato nel caos maggioranza, opposizione e Stato Vaticano

Approvare o non approvare il DDL Zan? Stiamo o non stiamo violando il Concordato con lo Stato Vaticano? Nelle ultime settimane sono questi i temi caldi che infuocano la politica italiana e non solo. Il DDL Zan è stato ideato da Alessandro Zan, deputato ed esponente della comunità LGBT. Il nome tecnico del Disegno di legge è “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità“. Sostanzialmente l’idea è quella di inasprire pene e sanzioni per i casi di violenza e discriminazione per motivi di genere, sesso, disabilità e orientamento sessuale. L’inasprimento delle pene e un nuovo quadro normativo servirebbero – nelle intenzioni – a tutelare maggiormente queste persone.

Con il Ddl Zan si chiede l’istituzione di nuovi reati e di una giornata nazionale contro le discriminazioni. La data indicata è quella del 17 maggio. Non solo. Si chiede anche che vengano stanziati quattro milioni di euro destinati alla promozione di iniziative contro la violenza e la discriminazione. E proprio su quest’ultimo punto che è intervenuto il Vaticano a invocare il Concordato che, secondo la Curia, verrebbe violato da questo disegno di legge.

Ma conosciamo meglio l’ideatore di questa legge

Alessandro Zan: l’identikit

Alessandro Zan, classe 1973, è un politico italiano, attivista ed esponente della comunità LGBT. Noto soprattutto per aver promosso ed ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto, aperto anche alle coppie omosessuali e, ovviamente, per essere il relatore del disegno di legge contro l’omofobia, la transfobia, la misoginia e l’abilismo.

La carriera al servizio del movimento Lgbt

Durante gli studi superiori, si avvicina ai movimenti per la pace e inizia a coltivare interesse per le tematiche sociali. Politicamente attivo all’interno del movimento LGBT sin dai tempi dell’università, è stato promotore di manifestazioni in favore dei diritti civili, fondatore del Padova Pride Village e più tardi presidente della sezione Veneto di Arcigay.

Apertamente omosessuale, nel 2001 entra in politica e aderisce ai Democratici di Sinistra. Diventa il coordinatore della campagna nazionale a sostegno dell’introduzione nell’ordinamento giuridico italiano del PACS, l’istituto a tutela delle coppie di fatto ispirato alla normativa francese sul Pacte civil de solidarité.

In occasione della festa di San Valentino del 2004 lancia la manifestazione Kiss2Pacs, bacio collettivo simbolico a favore delle unioni civili e successivamente diviene consigliere comunale a Padova nella lista dei Democratici di Sinistra. Ancora, nel 2006 organizza la manifestazione Tutti in Pacs, durante la quale si sposarono simbolicamente le coppie di fatto presenti. Grazie al suo operato, nel dicembre dello stesso anno approvano in consiglio comunale l’attestazione di famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi, certificato che permette alle coppie di fatto residenti nel Comune di Padova, di veder riconosciuto il proprio legame anche al di fuori dell’istituto del matrimonio.

L’esperienza con Sinistra e Libertà

Si candida alle elezioni europee del giugno del 2009 con Sinistra e Libertà, divenendone uno dei fondatori. Nel giugno 2009 è nuovamente eletto consigliere comunale e successivamente nominato dal sindaco Flavio Zanonato assessore della sua giunta con deleghe all’ambiente, al lavoro e alla cooperazione internazionale. Nel settembre 2009 la prima esperienza nel coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia Libertà dall’assemblea nazionale, in seguito è divenuto membro della presidenza nazionale del partito.

È stato assessore all’ambiente, al lavoro e alla cooperazione internazionale del Comune di Padova, candidato alle elezioni politiche italiane del 2013, risulta eletto alla Camera dei Deputati nelle liste di Sinistra Ecologia Libertà. L’anno successivo ha abbandonato SEL  per aderire al Partito Democratico. Alle politiche del 2018 è di nuovo eletto alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale di Padova, come capolista del Partito Democratico.  È promotore della proposta di legge, nota come Ddl Zan, che punta a combattere l’omotransfobia e le discriminazioni.