4 Febbraio 2021 - 10:29

Golden Globe: “Due” candidato come miglior film in lingua straniera

due golden globe

Due, film di Filippo Meneghetti, è candidato ai Golden Globe come miglior film in lingua straniera: parla dell’amore tra due donne mature

Due (Deux), film d’esordio dell’italiano Filippo Meneghetti, ha ottenuto oggi la sperata nomination ai Golden Globe come miglior film in lingua straniera. La Francia lo ha scelto quest’anno per ambire all’Oscar.

La pellicola, presentata alla Festa del Cinema di Roma 2019, avrebbe dovuto esordire nei cinema italiani a novembre 2020, ma la data d’uscita è stata rinviata a causa dell’emergenza Covid. Uscirà negli Stati Uniti venerdì. Nel cast Barbara Sukowa e Martine Chevallier che raccontano l’amore tra due donne mature, in un mix di ironia, dramma e suspense.

Questa la sinossi ufficiale: Nina e Madeleine, due donne in pensione, si amano in segreto da decenni. Tutti, compresi i parenti di Madeleine, pensano che siano semplicemente vicine di casa all’ultimo piano dell’edificio in cui vivono. Le due donne vanno e vengono tra i loro due appartamenti, beandosi dell’affetto e dei piaceri della vita quotidiana, finché un evento imprevisto sconvolge la loro relazione e porta la figlia di Madeleine a scoprire la verità.

Le dichiarazioni del regista

In occasione della presentazione a Roma, il regista ha spiegato da dove è nata l’ispirazione: “Un giorno stavo per suonare il campanello di un amico, quando ho sentito delle voci provenienti dall’ultimo piano. Sono salito a dare un’occhiata. Le porte d’ingresso dei due appartamenti erano aperte, e le voci erano di due donne che parlavano tra loro dai rispettivi appartamenti. Ho indugiato per alcuni minuti, di nascosto e in silenzio. In seguito, il mio amico mi disse che le due donne erano vedove settantenni che scacciavano la solitudine tenendo sempre aperte le loro porte e usando il pianerottolo come parte di un appartamento allargato che copriva l’intero piano. Questo episodio ha acceso qualcosa nella mia mente, e così ho potuto immaginare la mia storia.”