14 Agosto 2020 - 15:43

Made in Italy salvo, non ci saranno nuovi dazi degli Usa

usa, biden

Made in Italy salvo: non ci saranno nuovi dazi degli USA sui prodotti agroalimentari. Coldiretti: “Salvi 3 miliardi di export di vino, olio e pasta”

Il made in Italy si salva da nuovi dazi degli USA. Gli Stati Uniti hanno infatti deciso di non modificare le tariffe sui prodotti dell’Unione europea. Il tutto a seguito delle vicende legate al contenzioso con Airbus sugli aiuti di Stato. Dunque non c’è pericolo che gli aumenti tariffari vengano estesi anche a vino, olio e pasta.

Coldiretti sostiene che le manovre rimaste inattuate avrebbero colpito 3 miliardi di euro di cibo italiano, “pari a due terzi del totale, in un momento reso già difficile dall’impatto della pandemia sul commercio globale. Tra l’altro gli Stati Uniti sono il primo mercato extraeuropeo per i prodotti agroalimentari tricolori per un valore che nel 2019 è risultato pari a 4,7 miliardi, con un ulteriore aumento del 4,8% nei primi sei mesi del 2020, anche se a giugno le difficoltà causate dal coronavirus hanno fatto segnare una inversione di tendenza (-0,9%)”.

Ancora in vigore, però, le tariffe aggiuntive del 25% introdotte lo scorso 18 ottobre 2019.  Queste avevano colpito prodotti italiani quali Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola, Asiago, Fontina, Provolone ma anche salumi, crostacei, agrumi, succhi e liquori.

Il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto ha commentato: “Si tratta di una decisione che premia gli sforzi del Governo ed in particolare della Farnesina e della nostra Ambasciata a Washington, nel mantenere un costante canale di dialogo con le autorità americane responsabili della politica commerciale”. La United States Trade Representative (ufficio del rappresentante commerciale degli Usa) ha confermato la quantità di prodotti soggetti alle tariffe a 7,5 miliardi di dollari. Confermate anche le aliquote al 15% per gli aeromobili e al 25% per tutti gli altri prodotti. Sono stati invece rimossi dall’elenco alcuni prodotti della Grecia e del Regno Unito, sostituiti da alcuni della Francia e della Germania.