4 Luglio 2020 - 12:54

Peste: cos’è e quali sono i sintomi della malattia pandemica

Peste nera in Mongolia

In Mongolia, ieri sono stati registrati due nuovi casi di peste nera. La patologia è causata dal batterio Yersinia pestis, che si manifesta in tre forme

Se n’è tornato a parlare proprio ieri, a causa del contagio avvenuto in Mongolia da parte di un giovane ventisettenne e un’altra giovane donna dall’età ancora sconosciuta. Ed ecco che lo spettro della peste nera comincia nuovamente ad alitarsi in tutto il mondo. È estremamente rara in Europa, mentre è diffusa in Africa e, in minor misura, in Asia e America Latina. La regione che ha registrato la malattia è Khovd, in Mongolia occidentale, al confine con la Russia.

Come spiegato da EpiCentro, il portale di epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, l’epidemia è causata dal batterio Yersinia pestis, che normalmente ha come ospite le pulci parassite dei roditori, ratti e alcune specie di scoiattoli. L’infezione batterica può essere trasmessa dagli animali all’uomo attraverso le pulci. Esistono tre forme cliniche della malattia, che talvolta possono anche manifestarsi insieme.

Questa forma della malattia può trasmettersi da persona a persona attraverso l’aria o gli aerosol di persone infette e quindi costituisce una delle forme più pericolose per il potenziale epidemico che la caratterizza. L’incubazione della forma polmonare primaria dura da uno a tre giorni ed è caratterizzata da una polmonite acuta con tosse e sputo di sangue. Se il trattamento non è rapido, il paziente può morire nel giro di pochi giorni.” hanno precisato gli esperti dell’ISS.

Insomma, una situazione critica, per quanto riguarda la diffusione della peste.