2 Maggio 2020 - 21:23

Never Have I Ever: la nuova serie Netflix banale ed originale allo stesso tempo

Never Have i Ever

Quando credevamo che ogni cosa sui teenager americani fosse già stata detta, ecco che Netflix sforna un’altra serie adolescenziale. Banale ed originale allo stesso tempo”Never have I ever” è il nuovo show disponibile sulla piattaforma streaming dal 27 aprile.

All’apparenza è una serie leggera, che affronta i problemi di un’adolescente con un recente trauma alle spalle. Si direbbe l’ennesima che il colosso dello streaming abbia prodotto. E forse lo è. Eppure, più la si guarda, più se ne colgono le particolarità che la rendono unica nel suo genere.

Nato dal genio di Mindy Kaling – autrice di “The Mindy Project” e co-produttrice di “The Office“- lo show è stato lanciato su Netflix lo scorso 27 aprile. Anche questa volta la star indi-americana non ha deluso le aspettative del pubblico, mettendo in scena una serie fresca , dai toni  sarcastici, ma che non nasconde la sua bella fetta di dramma.

Ogni episodio –10 in totale della durata di circa mezz’ora ciascuno- tratta uno dei tipici “non ho mai” che ogni adolescente si ritrova prima o poi ad affrontare durante gli anni del liceo. Già dal titolo quindi, ripreso dal famoso gioco alcolico e dalla voce narrante, appartenente alla leggenda del tennis John McEnroe, capiamo che non si tratta di una serie piatta e conforme alle molte già viste. Se aggiungiamo poi la “componente etnica”, che coinvolge un po’ tutti i personaggi della storia,è facile intuire che Devi non è una ragazza come tutte le altre.

Ma chi è Devi?

Ispirandosi alla sua storia e alla sua personalità, Mindy Kaling ha dato vita a Devi Vishwakumar (già il nome non promette nulla di “normale”) ,una quindicenne indi-americana la cui famiglia ha fatto di Los Angeles la propria terra di adozione. Brillante studentessa ed arpista provetta,dopo l’improvvisa morte del padre, Devi ha somatizzato il lutto attraverso una paralisi alle gambe, che è durata per tutta l’estate. Ma quando un giorno ha rivisto il ragazzo più bello della scuola, ha miracolosamente ripreso a camminare. Ora che il liceo sta per ricominciare, Devi è determinata a riscattarsi, a diventare più bella e popolare e, cosa più importante, a conquistare il ragazzo dei suoi sogni.

Ma la sua famiglia non l’aiuta certo ad uscire dal suo guscio: sua madre Nalini è molto apprensiva con lei e fin troppo rispettosa della sua cultura. C’è poi sua cugina Kamala, dolce ed incantevole scienziata per cui Devi nutre una profonda invidia. Neppure la sua psicologa sembra capire ciò di cui ha davvero bisogno:una vita normale.

Devi Finirà quindi per destreggiarsi tra  la sua stramba famiglia, le sue due uniche amiche ed il ragazzo che le piace. Il tutto nella speranza di dimenticare un passato doloroso e scrollarsi di dosso l’immagine di nerd secchiona che tutti hanno di lei. Per non parlare delle sue radici indiane,di cui Devi sembrerà volersi sbarazzare ad ogni costo.

Sarà proprio questa spolverata di curry a donare originalità alla storia?

Si tratta infatti di una delle poche serie tv di produzione americana a non avere degli yankee come protagonisti. Ma la Kaling non si limita soltanto a dare rilievo alla comunità indiana presente in America, vi è anzi un vero e proprio gioco degli stereotipi, a partire dalla protagonista. Devi è di fatto di origini indiane, ma è sempre pronta a dimostrarsi americana fino al midollo, mangiando carne, pregando poco e rinnegando ogni festa e celebrazione legate alla sua cultura d’origine. Questo gioco di specchi sembra avvolgere anche i personaggi di sfondo: neppure le sue due migliori amiche sono come ce le aspetteremmo. Fabiola Torres, nome ed aspetto tipici latini, non è né una cheerleader, né un’aspirante modella, ma relega la sua “calientezza” alla costruzione di robot. Eleanor Wong invece, contro il luogo comune degli asiatici eccellenti nelle scienze, sogna di diventare una famosa attrice, proprio come sua madre.

Riuscirà quindi la nostra protagonista ad ottenere la normalità che tanto desidera?

Una storia quindi a tratti scontata, ma con i suoi colpi di scena, fin dalla prima puntata. Pianti e risa continui, culminanti  in uno scioglimento (per ora) a lieto fine. Se da una parte ci appare una storia già vista (la classica teenager nerd alla ricerca della popolarità, come un tesoro prezioso), dall’altra non si resta indifferenti alla continua lotta interiore che la protagonista deve affrontare, per superare la perdita del padre e trovare la sua identità. I difficili rapporti con la sua famiglia non aiuteranno certo la situazione, ma anche questo nodo verrà sciolto alla fine di questa prima stagione. Una serie che cattura in pieno chiunque la guardi:chi si ritrova a vivere le stesse ansie di Devi e chi lo ha fatto un tempo, lontano o vicino che sia. Siamo tutti un po’ nerd (o lo siamo stati) del resto. Questa serie non fa altro che ricordarcelo  con le sue simpatiche gag, ma anche con una sottile (e apprezzata) nota di profondità.