Home Territorio Baronissi Villa Comunale Baronissi, ecco la storia

Villa Comunale Baronissi, ecco la storia

0
Villa Comunale Baronissi, ecco la storia

21 ottobre 2014

Villa Comunale, un simbolo per Baronissi. Mentre impazza il sondaggio su zerottonove.it, ti sei mai chiesto qual è la sua storia? I particolari

[ads2]Essere nati e cresciuti in un territorio fa sì che le tue abitudini, inconsciamente, siano un continuo racconto di quella che è la tua terra. Istintivamente sviluppi senso di appartenenza alla tue radici, di cui vuoi conoscere notizie, fatti e antefatti. È la curiosità ma anche la voglia di scrivere della tua Città. L’occasione buona si è presentata con il sondaggio della Villa Comunale. Qual è la sua storia? A raccontarla, sono voci di Baronissi, come me nate e cresciute qui, di un’altra generazione, ma con la stessa voglia di conservare la memoria. Col beneficio del dubbio e la giusta dose di romanzo, i fatti sono andati più o meno così.

Facciamo un salto indietro nel tempo. Siamo ai primi del ‘900. La Villa Comunale non esisteva, o almeno non nella veste che ora ci appartiene. Era un giardino enorme, privato, appartenente alla famiglia Napoli, un tutt’uno con le abitazioni di fronte, comprendente anche la strada; solo nel primo dopoguerra il Comune acquisì quel pezzetto di strada che oggi fa parte dell’arteria principale di Baronissi, Corso Garibaldi. La proprietà era vastissima e si estendeva dall’attuale Via Falcone fino a Parco Olimpia. Baronissi centro era perlopiù una zona residenziale, con diverse ville gentilizie, che trovava la sua estensione  nei Casali, con Via Ferrovia come polo della vita sociale locale. Sava invece, grazie anche alla sua collocazione geografica, alle spalle del Convento Francescano, era il centro più popolato.

Nel secondo dopoguerra, proprietari dei giardini erano i fratelli Nicola e Raffaele; alla morte del primo, passò tutto nelle mani di Guido Napoli. L’anno che va impresso nella memoria, è il 1956. Sbirciando tra gli archivi comunali e sfogliando i faldoni dell’epoca m’imbatto in quello giusto:  il primo punto all’ordine del giorno del consiglio comunale del 9 aprile 1956 recita “Autorizzazione acquisto Villa fratelli Napoli”. Ci siamo. Sindaco Giovanni Dell’Acqua, recentemente scomparso,  Vicesindaco Antonio Siniscalco; Antonio Citro e Gerardo Concilio compongono l’Amministrazione, con Francesco Vigorito come segretario comunale.

Ci vollero 2.800.000 lire per acquistarla, dicono una cifra più bassa rispetto al reale valore. Fu un’iniziativa dei cittadini, che attraverso una colletta popolare, regalarono a Baronissi la sua Villa Comunale. Con delle offerte spontanee, i baronissesi acquistavano delle marche da bollo fatte ad hoc per l’occasione. Alla compravendita contribuì anche il Comune, con la cifra di 500.000 lire.

villa comunale baronissi

La Villa divenne della città, anche se i primi tempi fu oggetto di incuria ed abbandono. Infatti, per prolungati periodi i giardini rimasero chiusi. Ben presto però la Villa divenne quello che è oggi, il centro d’incontro più importante di Baronissi, che ha accolto tante generazioni e che ha raggiunto l’apice tra gli anni ’70 e ’80, soprattutto con quello storico muretto, forse il più famoso punto d’aggregazione dei giovani di Baronissi. La Villa conobbe un importante e radicale restyling nel 1996, durante l’Amministrazione Moscatiello. Ora, a distanza di 18 anni, con l’Amministrazione Valiante un nuovo cambio di look, che consegnerà a Baronissi una Villa sempre giovane e sempre bella.