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Ussia: storie di vita per un libro cuore di calcio dai settori giovanili campani

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Ussia: storie di vita per un libro cuore di calcio dai settori giovanili campani
Pasquale Ussia al master di Coverciano

Intervista a Pasquale Ussia, ex calciatore e tecnico professionista, che dopo le brutte vicende di Salerno parla dei nuovi progetti per i giovani

[ads2]Per comprendere un giusto percorso di crescita calcistica, abbiamo interpellato chi ha attraversato momenti difficili in questo mondo.  Ma se è vero che il tempo è galantuomo, sicuramente dopo un periodo di burrasche, con una maggiore grinta e la continua ricerca di migliorarsi, potrà intravedere una luce nuova. Il confronto è stato cercato con l’ex Direttore generale delle giovanili della Nocerina calcio che, dopo le vicende poco familiari al mondo footballistico che hanno coinvolto anche la sua persona, si è concesso un periodo di riflessione. Ci riferiamo a Pasquale Ussia, ex calciatore e tecnico professionista, che nel suo Master di Coverciano del 12 luglio 2012, presentò al relatore Renzo Ulivieri la sua tesi sulle “Transazioni del Calcio Moderno”.

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Pasquale Ussia D.S. Calcio.

P.D. : “Direttore, per me è sempre un piacere incontrarla. Adesso che la Nocerina non è più nel calcio professionistico, Lei di cosa si stà occupando visto che non può più dirigere quello che stava diventando un settore giovanile di primissimo livello in Campania?”

P.Ussia: “attualmente sono a casa, libero da vincoli contrattuali ! Questo mi dà la possibilità e la grande fortuna di studiare e anche …, viste le mie origini Crotonesi,  di collaborare con  i miei amici del Crotone Calcio. Inoltre, anche se ho sempre girato tanto,  adesso con più tempo a disposizione, ho ancora più possibilità di farlo. In particolare, in questo periodo di transizione, mi sto occupando dei più piccoli (2000-2001), la cui gestione, ai tempi della Nocerina, non rientrava nelle mie mansioni data la presenza di tanti collaboratori.

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Ussia da anni osservatore.

Ammetto che è una bellissima esperienza ed ovviamente conoscendo bene il territorio, da Crotonese  faccio questo per il Crotone,  in Campania.  In via del tutto amichevole mi sto adoperando per la società calabrese, anche perché ho potuto notare che sotto l’aspetto organizzativo, la società ha fatto dei grossi passi in avanti… ed è dotata di una struttura societaria organizzatissima! Vanta persone con grande professionalità ed umiltà. Penso che molte squadre dovrebbero uniformarsi  al “format calcistico” del Crotone. Società che negli ultimi anni ha prodotto in maniera importante vari talenti.

P.D. : “ Quindi la sua amichevole collaborazione, andrà ad arricchire ulteriormente la colonia di ragazzi Campani al Crotone?”

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Giuseppe Faiello classe ’97 dalle giovanili della Nocerina titolare della primavera del Crotone 2014/15.

P.Ussia: “Le confesso che fin dal primo momento, da quando  ho intuito  il disastro che era stato combinato dai responsabili a Salerno , ho promesso a me stesso e soprattutto ai ragazzi che non ci sarebbero stati episodi di sciacallaggio. Tante sono state le richieste avute, anche da società del nord. Tuttavia il senso di attaccamento dei ragazzi alla maglia, pur essendo quasi tutti fuori  Nocera,  è stato commovente! Avrei voluto continuare a far crescere questo straordinario settore giovanile, purtroppo le vicende legate alla partita di  Salerno, il suggerimento scellerato dato ai calciatori di  simulare gli infortuni, non hanno reso possibile tutto questo. Credo che i protagonisti di questa triste storia, oggi, abbiano la coscienza appesantita da questo grave episodio e dalle irreversibili conseguenze che ne sono derivate; o perlomeno spero che abbiano almeno un minimo di senso di colpa  per aver mandato in rovina, ciò che era stato realizzato in anni di duro  lavoro e sacrificio; per aver creato  un danno sociale ad una comunità intera, ad una tifoseria straordinariamente attaccata ai colori della propria squadra e della propria città, e che adesso vive un “disaggio sportivo” che  li porta ad averne il  ricordo più brutto. Ma sono certo che il tempo restituirà a questo popolo ciò che è stato loro tolto. Per quanto riguarda i ragazzi,  tranne gli svincolati, tutti sono stati trasferiti Gli Allievi, reduci della bella avventura delle finali Nazionali, hanno trovato una più che degna sistemazione. A Crotone sono approdati Faiello e Cuomo.”

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Ussia e Mr. Miccio alle Finali Nazionali 2013/14.

P.D. : “ Possibile che con tante società del territorio, molti, come Faiello e Cuomo, sono stati costretti ad uscire fuori regione?”

A questa mia domanda il Direttore , soffermandosi un tantino, mi ha dato una “secca risposta”.

P.Ussia: “Sono andati al CROTONE  in B!!”  – continua poi : “Ma… le richieste sono state tante,  specialmente per Cuomo; per lui c’erano forti interessamenti del Napoli, ma all’ultimo momento la società mi ha riferito che non erano più interessati. Quindi avendo un’amicizia che và al di là del calcio, con il direttore generale del Crotone,  Sig. Gino Porchia, l’ho chiamato assicurandogli che Cuomo era sicuramente un ragazzo da prendere.

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Le indicazioni di Ussia da Allenatore.

Così sia Cuomo che Faiello sono andati a Crotone. Adesso Cuomo, senza ombra di dubbio, è uno dei migliori difensori d’Italia per la fascia allievi. I ragazzi, dopo un primo periodo di ambientamento, sono felicissimi…Tra l’altro Cuomo ha guadagnato anche la convocazione in Nazionale. Merito  del ragazzo che ha tirato fuori il meglio di sé, ma merito  soprattutto del Crotone che lo ha messo in mostra e  lo ha  messo nelle migliori condizioni per farlo, merito di mister Micio che lo ha fatto crescere l’anno scorso con gli Allievi Nazionali alla Nocerina . Crotone,  proprio perché i risultati numerici, lì, interessano poco  e ciò che interessa è la crescita dei singoli, credo sia il posto giusto per loro! Cioè credo di aver indirizzato il ragazzo nel posto migliore, dove penso abbia trovato la sua esatta dimensione.”

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Renzo Ulivieri Presidente Allenatori Italiani.

P.D.:” Mi consenta di dire che ciò risponde a verità! Per me che da anni seguo i campionati primavera, ho potuto constatare che il Crotone che ho visto ancora con la guida di D’Urso, sia con il Napoli che con  Juve Stabia e Nocerina, ha sempre espresso un buon sistema di gioco.”

P.Ussia: “ Certo, ma proprio perché il risultato della gara in sé, non viene cercato in maniera ossessiva! Ritengo quindi il modello Crotone, un modello da prendere ad esempio”.

P.D. : “ Progetti in Campania?”

P.Ussia: “A giorni uscirà il comunicato ufficiale Regionale, per un raduno di giovani a Curti, nei pressi di Casagiove in provincia di Caserta, per dare più linearità a quello che può essere un progetto più a lungo termine per tanti ragazzi. Ovviamente il tutto per dare una mano al Crotone in Campania . Debbo dire con grande rammarico, che girando ho trovato tanta confusione e dilettantismo: settori giovanili  affidati a figure non professionali, anche ad allenatori squalificati che creano danni irreparabili nel  percorso di crescita dell’atleta ,  perdendo di vista le vere finalità del progetto calcistico.  Mancando il dialogo, che deve essere tra chi insegna e chi apprende, dando spazio ad urla sovrumane,  a gesti da far west  che  generano solo confusione e aspettative fuori da ogni logica, il vero senso del settore giovanile viene assolutamente perso o gravemente compromesso.

Molti si appellano e cercano di  trovare alibi nella mancanza di strutture, ma la risoluzione dei problemi sta nell’affidare i settori giovanili a persone qualificate che sappiano stilare seri protocolli da seguire.

Al primo impatto, ho notato subito che i ragazzi non sono “allenati” in maniera adeguata.

Il settore giovanile non deve risultare un peso, bensì deve qualificare la società. Quindi c’è bisogno di allenatori…di direttori generali di un certo spessore ed in giro ce ne sono tanti.”

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Pasquale D’Aniello, giornalista, nato a Sant’Antonio Abate in provincia di Napoli. Da sempre appassionato di calcio con alcune esperienze dilettantistiche sul campo e sulla panchina. Autore nel 2012 del Libro: "Scugnizzeria agli Albori di un Successo"​ e premiato a Gallipoli nel 2015 (Torneo Internazionale che assegna il Trofeo Caroli Hotels), quale miglior giornalista del calcio giovanile. L'approccio con il calcio giovanile dilettantistico e professionistico da qualche decennio, ha fatto maturare in me nuove convinzioni ed intravedere nuovi orizzonti. "​ Il calcio è educazione, è economia, è uno dei modi di essere società"​. Tutto questo mi ha portato ad essere un "Cronista del calcio giovanile Campano"​, con il fine ultimo di far comprendere che questo Sport deve essere una sana sfida per misurare l'estro calcistico e nulla ha, che possa riguardare il fanatismo e qualsiasi altra devianza che provoca rancore anche a pochi metri di distanza tra i vari campi di calcio. La fortuna poi, di incontrare tantissimi professionisti legati a questo mondo, ha fatto il resto...