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Teorie e tecniche dell’approccio biografico

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Teorie e tecniche dell’approccio biografico

La scelta di adoperare l’intervista come tecnica specifica nel Laboratorio di scrittura e reportage sociale per il progetto Ebasco è stata più volte discussa in sede d’assemblea e nelle riunioni della cabina di pilotaggio. “Un reportage senza testimonianza non è un reportage”, si è detto più volte. Inoltre per i ragazzi significherà avvicinarsi e conoscere realtà inesplorate, sconosciute, ma allo stesso tempo vicine perché coabitanti nello stesso spazio.

Attraverso MulticulturalMente riporteremo una pillola di teoria della ricerca sociale, approfondendo e motivando ulteriormente la scelta dell’intervista in sede di programmazione didattica per Ebasco.

L’approccio biografico indica in sociologia una serie di tecniche metodologiche alquanto diversificate volte alla raccolta e all’analisi di racconti di vita, scritti o orali, sollecitati o autoprodotti, di soggetti <<indicati come rappresentativi di una certa realtà o significativi proprio per la particolarità del loro percorso esistenziale>> (Siciliano, 1998).

Normalmente si preferisce parlare di approccio piuttosto che di metodo poiché sono molti i riferimenti teorici e metodologici degli studiosi che ne fanno utilizzo nella ricerca.

Tendenzialmente si può affermare che l’approccio biografico può essere utilizzato per valorizzare gli aspetti soggettivi di una narrazione (avvicinandosi cosi alla psicologia) oppure quelli oggettivi relativi all’analisi del contesto.

E’ possibile inoltre evidenziare la tendenza di alcuni autori a privilegiare un’interpretazione di tipo fenomenologico. I fenomenologi sostengono che l’unica realtà sociale conoscibile è il prodotto della narrazione dell’individuo e sottolineano il ruolo di supporto dei metodi biografici agli strumenti di tipo quantitativo (P. Guidicini, 1995).

L’orientamento fenomenologico e antipositivista caratterizza la tradizione più recente degli studiosi che utilizzano la narrative analysis. Per questa tradizione il linguaggio assume un ruolo cruciale come mezzo di interpretazione e di costruzione della realtà. Il linguaggio non è un medium neutrale attraverso il quale l’esperienza viene semplicemente conservata e trasmessa, ma è uno strumento attraverso il quale l’esperienza viene interpretata e modificata, mettendo in gioco l’individuo con la sua identità personale e il suo bagaglio culturale e sociale. La narrazione è  un atto performativo che si adatta al particolare contesto in cui è citato. La narrazione è quindi un modo attraverso il quale il soggetto ordina e attribuisce senso alla propria esperienza e si tratta di un processo che può essere effettuato solo ex-post (Siciliano, 1998).

L’orientamento positivista privilegia invece la raccolta “d’informazioni il più possibile oggettivabili” che permettano l’analisi congiunta e comparata di diversi casi e di effettuare “inferenze” che consentano di affermare se e in che misura il caso individuale rimanda al sociale (Campelli, 1982). In questa tradizione è accettata la premessa che il linguaggio veicoli esperienze e fatti della realtà oggettiva che occorre individuare e ‘misurare’ al fine di raggiungere delle conclusioni valide.

In entrambi gli approcci tuttavia è evidente il riconoscimento della compresenza nella storia di vita di elementi contingenti e di strutture sociali, delle dimensioni individuali e collettive degli eventi. Questo tentativo d’integrazione è particolarmente evidente in quegli approcci teorici che cercano di accostare l’approccio biografico a quello del “corso di vita”.

Il corso di vita è l’insieme dei modelli di vita graduati per età, incastonati nelle istituzioni sociali e soggetti a cambiamento storico.

In questo concetto sono implicite, da un lato, l’idea che l’identità individuale e collettiva si costruisce  nel tempo considerato come tempo individuale, tempo delle generazioni e tempo storico e, dall’altro, l’ipotesi che l’identità individuale si costituisca attraverso relazioni sociali significative con altri soggetti in cui l’individuo si riconosce e si specchia e con i quali condivide esperienze ed appartenenze. La prospettiva del corso di vita prende dunque in considerazione sia le traiettorie che le transizioni individuali (il passaggio da un’età all’altra, da un ruolo all’altro) sia le relazioni e le appartenenze (il gruppo dei pari, la coppia, la famiglia). (Olagnero, Sarraceno , 1993)

L’approccio biografico consente di connettere le biografie individuali al comportamento collettivo come parte di un continuum di mutamento storico. Il mutamento sociale è testimoniato innanzitutto dai modi diversi con cui gli individui che si trovano sulla scena sociale in periodi successivi organizzano, scandiscono e danno senso alla propria biografia.

Attraverso il concetto di traiettoria individuale” il concetto di corso di vita consente di tenere in considerazione le situazioni concrete in cui gli individui sono collocati. La traiettoria individuale, ossia il percorso seguito in una determinata esperienza con il trascorrere dell’età, risente delle interdipendenze delle traiettorie di vita dei soggetti che costituiscono il sistema di rapporti sociali degli individui. Ciò significa che l’individuo non dipende solo dai propri sistemi di significato, dai propri vincoli e risorse, ma anche da quelli con i quali la propria traiettoria s’incrocia e s’interseca.

Nel caso dell’orientamento neopositivista, la validità e l’affidabilità dell’approccio biografico viene individuata nella possibilità di controllare le inferenze effettuate a partire dai dati biografici. Bertaux propone a tale proposito il metodo della saturazione”. Nell’indicare il numero ideale di recits de vie da utilizzare in una ricerca afferma che in esso risiede il punto di saturazione, cioè in quel momento in cui un ennesimo caso non aggiunge nulla alla conoscenza acquisita: a questo punto si ritiene che l’inferenza sia sufficientemente stabilita.

Il problema della rilevanza scientifica della storia di vita spesso viene affrontato con la tesi fondata sull’esistenza di una stretta relazione tra il “corso di vita” ed il “racconto della vita”. Qualsiasi specifico corso di vita non produrrà qualsiasi storia di vita. L’esperienza personale può venire modificata dal racconto, ma essa è tuttavia l’espressione di un determinato mondo storico e sociale.