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Grave siccità per la Piana del Sele, capitale italiana di tantissimi prodotti vegetali

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Grave siccità per la Piana del Sele, capitale italiana di tantissimi prodotti vegetali

A rischio ci sono tutti quei prodotti che, quotidianamente, sono presenti sulle tavole italiane e del mondo. Il grido d’allarme proviene dalla Piana del Sele

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Riunione congiunta delle commissioni consiliari Attività Produttive ed Ambiente con la presenza del sindaco, Massimo Cariello, del presidente del Consorzio di Bonifica Destra Sele, Vito Busillo e di una rappresentanza degli imprenditori agricoli.

Sul tavolo del confronto la grave siccità che per la Piana del Sele, capitale italiana delle produzioni di quarta gamma, significa pericolo per le colture e per l’economia complessiva.

Le commissioni consiliari hanno raccolto il grido d’allarme del comparto. «Ci troviamo davanti ad un problema di carattere nazionale che non riguarda solo il nostro territorio – ha spiegato il presidente della commissione ambiente, Pierluigi Merola -. La situazione impone un’attenta analisi da parte dell’intera filiera istituzionale. Serve un piano straordinario di intervento sulla rete fluviale e consortile per una migliore gestione ed utilizzazione  della risorsa idrica».

quarta gamma piana del sele

Un confronto, quello di questa mattina, che ha prodotto alcune importanti determinazioni. Innanzitutto potenziare il livello di vigilanza del territorio contro abusi dell’utilizzo dell’acqua; poi demandare alla Giunta comunale la richiesta alla Regione Campania del riconoscimento di stato di calamità naturale per la siccità a favore degli operatori del comparto agricolo. Infine, chiedere alla Regione risorse regionali o comunitarie per l’efficientamento ed il potenziamento della rete fluviale e consortile.

«E’ il momento di assumere decisioni importanti sul da farsi – commenta il presidente della commissione attività produttive, Emilio Masala – ed iniziare a progettare interventi organici per evitare di ritrovarci come sempre  a rincorrere le emergenze e riparare i danni».

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