Home Cronaca Scandalo Caritas: truffa da 4 milioni ai danni degli migranti e dello Stato

Scandalo Caritas: truffa da 4 milioni ai danni degli migranti e dello Stato

0
Scandalo Caritas: truffa da 4 milioni ai danni degli migranti e dello Stato

Otto indagati, oltre un milione e mezzo per la onlus di Pozzuoli “Un’ala di riserva”, almeno altri tre milioni per i centri legati alla Caritas di Teggiano-Policastro guidata dal sacerdote, nonché Cavaliere della Repubblica, don Vincenzo Federico: oggi primo inquisito dell’inchiesta

[ads1]

Una tempesta che sembra non placarsi per don Vincenzo Federico, parroco della Caritas diocesana di Teggiano-Policastro , finito nel registro degli indagati della Procura di Napoli con l’accusa di peculato nell’ambito dell’inchiesta sulla truffa dei migranti che ha già portato in carcere il presidente dell’associazione onlus Alfonso De Martino, accusato di essersi appropriato di oltre un milione di euro, investiti in acquisto di immobili e schede telefoniche, e la sua compagna Rosa Carnevale, finita agli arresti domiciliari. Secondo quanto risulta dalle ultime indagini, al sacerdote del Vallo di Diano, da sempre in prima fila durante gli sbarchi al porto di Salerno, non è contestata la mancata consegna dei ticket money agli immigrati, del valore di 2,50 euro al giorno, ma al consumo ticket money in schede telefoniche. Don Vincenzo si sarebbe impossessato della somma  di 109 mila euro erogata dalla Regione Campania, destinata ai centri Caritas per l’assistenza ai profughi.

Spietata l’immagine del gip Antonio Cairo. “Un sistema di frode stabilmente orientato a permanere nel tempo;caritas.jpg non parliamo di un progetto isolato e occasionale – prosegue Cairo – ma un progetto volto a durare e a garantire a ciascun soggetto un utile che in parte è stato già accertato e che in parte non è ancora pienamente emerso“. Esisteva anche un sistema Caritas? È una delle ipotesi degli inquirenti che, dopo la perquisizione eseguita dal colonnello delle Fiamme Gialle Cesare Forte negli uffici di don Vincenzo a Teggiano, stanno esaminando centinaia di carte relative all’accoglienza degli anni 2011, 2012 e 2013. In molti casi emergono collegamenti tra il De Martino, consulente di lungo corso per quella Caritas salernitana, e alcune operazioni che sarebbero segnate da illecite. Accertamenti che potrebbero portare a sviluppi sorprendenti.

Si difendono però, su tutta la linea, sia il sacerdote, sia la onlus di Pozzuoli decapitata dal blitz. “E’ un’accusa surreale“, replica don Federico attraverso il suo legale, Revilando Lagreca. “Massima serenità e piena fiducia nella giustizia – garantisce l’avvocato – auspicando, però, che tutto possa definirsi in tempi rapidi: una rapidità almeno simile alla velocità con la quale, in spregio ad ogni riservo istruttorio, si è dato amplio risalto mediatico ad una ipotesi di accusa che è a dir poco surreale“. Una reazione singolare, avvenuta poche ore dopo il blitz, è la comunicazione che compare sulla pagina Facebook della onlus. “L’associazione andrà avanti nelle attività, non ha avuto nessuna misura restrittiva, e le attività che porta avanti sono riconosciute e comprovate anche dalla Prefettura, con cui collaboriamo“. Ed ancora: “Una cosa è certa: abbiamo sempre aiutato chi aveva bisogno. Il nostro presidente (il De Martino finito in carcere per truffa, peculato e frode, ndr) e tutta l’organizzazione continueranno nel lavoro quotidiano riconosciuto da tutti!”.

[ads2]