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Risiera di San Sabba: incontro con la storia a Mercato San Severino

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Risiera di San Sabba: incontro con la storia a Mercato San Severino

L’associazione ASCIAN ha promosso l’incontro culturale sulla Risiera di San Sabba, unico campo di concentramento realizzato in Italia dai nazisti

Risiera di San SabbaRisiera di San Sabba è “Il lager triestino che” – secondo quanto afferma l’assessore alle Politiche Sociali di Mercato San Severino, Angelo Zampoli –  “ha segnato una delle più atroci pagine della nostra storia“.

L’incontro sulla Risiera di San Sabba organizzato dall’associazione sanseverinese ASCIAN (Associazione Cittadini Anziani), presieduta da Pacifico Barrella, è stato introdotto dal dr. Emilio Esposito.

Risiera di San SabbaL’approfondimento storico sul lager Risiera di San Sabba è stato ampiamente trattato dal dr. Franco Fiume, studioso ed appassionato di questo periodo storico, nonchè diretto conoscitore del lager per la sua lunga permanenza nella città di Trieste in qualità di dirigente della dogana.
“L’ASCIAN” –ha spiegato Zampoli – “al di là delle attività ricreative, programma, nel corso dell’anno sociale, momenti culturali su tematiche di attualità e di interesse collettivo. L’argomento di questo incontro ha suscitato curiosità ed aspettative negli anziani ma anche nei giovani tanto che un pubblico numeroso ha assistito alla proiezione del filmato sugli orrori della risiera, uno tra i lager sconosciuti ai più nonostante le efferatezze in esso compiute.
Unico campo di sterminio realizzato dai nazisti in Italia, la Risiera di San Sabba si trova” – ha detto il dr. Fiume – “alla periferia di Trieste”.

Risiera di San SabbaOggi la Risiera di San Sabba, che tra l’inverno del 1943 e il marzo del 1944 è stata luogo di eliminazione fisica -essendo in possesso di forno crematorio – e campo di transito” è museo della memoria. Lì – come spiega lo studioso – “hanno trovato la morte tra le 4 e le 5 mila persone, per lo più oppositori politici, partigiani italiani, sloveni e croati. Per gli ebrei triestini e italiani la Risiera è stata invece quasi sempre una sistemazione temporanea, in attesa della deportazione finale ad Auschwitz o in altri lager”.

Sarebbe opportuno che i nostri studenti visitassero questo luogo – ha proseguito il dr. Fiume – “per prendere coscienza di questi orrori e per scongiurare il ripetersi di simili crimini. Proclamata monumento nazionale della memoria nel 1965, con un decreto del presidente Giuseppe Saragat, la struttura, riadattata su progetto dell’architetto Romano Boico, è stata inaugurata nella sua attuale veste il 24 aprile 1975 come civico museo. La Risiera di San Sabba, grande complesso di edifici del 1913 adibito alla pilatura del riso e poi a caserma, fu dapprima utilizzata dall’occupante nazista come campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l’8 settembre 1943 e quindi strutturato come Polizeihaftlager (Campo di detenzione di polizia), destinato sia allo smistamento dei deportati in Germania e in Polonia e al deposito dei beni razziati, sia alla detenzione ed eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici ed ebrei. A gestirla furono chiamati militari e ufficiali già sperimentati nelle atrocità dello sterminio ebraico in Polonia. Risiera di San SabbaLa Risiera di San Sabba, sede ogni anno di commemorazioni (in particolare le celebrazioni del Giorno della Memoria, del Ricordo e della Liberazione), ospita anche spettacoli, concerti, conferenze e convegni di studio. Ogni anno è visitata da quasi 100 mila persone. L’ accertamento giudiziario intrapreso per la condanna dei crimini che vi si perpetrarono, si concluse con il rinvio a giudizio dei vertici nazisti: Wirth, Oberhauser e Allers”.
Un ringraziamento – ha concluso il presidente Barrella – va a tutti i presenti ed in particolare all’amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore Zampoli, che supporta le nostre attività e ci consente la realizzazione di incontri interessanti come questo“.