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Blitz clan Pecoraro Renna, l’indignazione dei cittadini

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Blitz clan Pecoraro Renna, l’indignazione dei cittadini

Blitz clan Pecoraro Renna – A poche ore dalla vicenda giudiziaria che ha portato all’arresto, tra gli altri, del consigliere di Pontecagnano Anastasio, giungono le prime reazioni

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Il fatto

Nelle prime ore dell’alba, i Carabinieri di Battipaglia, guidati dal capitano Erich Fasolino, hanno avviato un blitz nei confronti di reggenti, referenti di zona ed affiliati del clan Pecoraro-Renna, gruppo camorristico egemone nell’area nord della Piana del Sele.

I militari hanno eseguito quattordici misure cautelari, di cui tredici in carcere e una ai domiciliari, per i reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, concorso in truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, concorso in attentato contro i diritti politici del cittadino, violenza privata.

Tra gli arrestati figura anche il consigliere comunale di Pontecagnano Faiano Antonio Anastasio conosciuto,  come si legge sul suo profilo Facebook, come “l’uomo del popolo” per la sua capacità di comprendere i problemi della gente e di impegnarsi a vantaggio della collettività. Valorizzare Pontecagnano Faiano è una sua ragione di vita. Farlo attraverso l’attività politica è quasi un fattore ereditario.  Il consigliere dovrà rispondere di attentato contro i diritti politici del cittadino e violenza privata.

A poche ore dalla notizia del blitz si è infiammata l’indignazione dei cittadini sui social.

Ad esprimersi in merito alla vicenda è Roberta D’Amico, rappresentante del gruppo La città che vogliamo, che ha dichiarato: La camorra va combattuta, sempre. È un tema delicato che va affrontato con coraggio perché per risolvere i problemi abbiamo l’obbligo di dirci la verità. Il nostro territorio è afflitto da una serie di criticità: penso alla Litoranea, dove l’abusivismo, le locazioni irregolari, l’emergenza sicurezza e il cemento sulla spiaggia contribuiscono a mantenere la zona in uno stato di degrado”. 

Una presa di posizione e di forte dissenso che funge da cassa di risonanza dell’opinione pubblica pontecagnanese.

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