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Pagani, l’intervista al gruppo vocale “Soul Six”

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Pagani, l’intervista al gruppo vocale “Soul Six”

L’intervista a Giusy Visconto e Gianluca Marrazzo, fondatori del gruppo vocale “Soul Six” di Pagani

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Conosciamo Giusy e Gianluca, una coppia di Pagani fondatrice del progetto musicale “Soul Six”. Un gruppo vocale formato da altri quattro membri (Susanna Giordano, Carmine Granato, Kalon Rae, Giusy Vigliotti) che si sta affermando nella scena musicale locale e nazionale.

Voi vi definite un gruppo di “musicisti provenienti da background musicali molto eterogenei ma uniti da una comune radice Soul”. Quali sono state le motivazioni che hanno spinto questo vostro progetto musicale?

Per prima cosa siamo stati spinti  dalla passione per la musica corale, a noi piaceva cantare insieme perché era un modo per creare aggregazione. Poi anche dalla ricerca di originalità, voglia di dire qualcosa di nuovo che potesse fare breccia anche nel mercato. Infine anche il desiderio di acculturare. Volevamo piantare un seme che scardinasse determinati equilibri culturali e musicali facendo vedere che si può far musica anche in modo diverso. 

Il progetto Soul Six nasce nel 2006 e da quel momento il gruppo ha visto l’avvicendarsi di numerosi componenti. È una vostra precisa scelta? Può essere considerato un punto dpagani-soul sixi forza?

I percorsi delle persone si incrociano e si staccano fra di loro come binari di una linea ferroviaria. C’è una convergenza, una confluenza e poi c’è un allontanarsi che è fisiologico. Non è un punto di forza ma il segno dei tempi che cambiano e della crescita di ciascuno. Come quando cresci ed un paio di scarpe non ti va più.

Voi siete originari di Pagani, quanto c’è di “paganese” nel vostro progetto?

Siamo partiti da una realtà parrocchiale di Pagani in cui cantavamo i brani della tradizione e questa cultura ce la siamo portata appresso anche contro la nostra volontà. All’inizio abbiamo cercato di mettere a tacere questa radice popolare ma queste radici alla fine sono venute fuori. Come quando passi una mano d’asfalto sulle radici di un albero ma poi dopo l’albero con le sue radici rompe questo asfalto. L’afro-americanizzazione ha ceduto il passo a questa tradizione e questa cosa l’abbiamo accettata e ci siamo resi conto che più lo facevamo più ci piaceva. 

Il vostro primo album pubblicato è “Sacro Profano” uscito un mese fa. Si tratta di un lavoro ambizioso che mixa al suo interno brani della tradizione popolare di S. Alfonso, altri dal respiro più internazionale ed addirittura un inedito. Qual è il filo conduttore che lega questa tracce?

Questo disco è per una metà sacro e per l’altra profano. Ma non è solo questo. E’ un disco che anche nella sua profanità contiene testi, arrangiamenti musicali, accostamenti che hanno un contenuto alto. Questi brani rappresentano messaggi di speranza, fratellanza, accoglienza. Anche nel loro essere profani assumono un contenuto trascendente, universale.

Nell’inedito “In una notte” si tratta con coraggio del tema dell’accoglienza. Un pezzo del testo recita: “Ipocrisia e parole che saremo bravi a raccontare”. Secondo i “Soul Six” dove si cela l’ipocrisia delle persone in materia di accoglienza?

Il brano è venuto fuori a Natale durante una passeggiata natalizia a Salerno. Volevamo dare un’interpretazione diversa. Siamo in una crisi umanitaria terribile dove vediamo un accanimento nei confronti degli immigrati e dei diversi in generale. Per cui avevamo bisogno di gridare alle persone che questo sentimento del Natale deve fare i conti con questi sentimenti forti di odio, xenofobia e dare un messaggio in controtendenza anche alle persone del nostro paese.

Il vostro progetto sta ottenendo sempre più consensi. Durante il vostro Tour avete calcato palchi importanti come l’ Auditorium Oscar Niemeyer di Ravello e l’Arsenale della Repubblica di Amalfi. Inoltre il 10 Febbraio aprirete il concerto di Fabio Concato a Salerno. Quali sono i vostri progetti futuri?

Innanzitutto a breve l’uscita in digitale del disco. Inoltre abbiamo intenzione di promuovere l’inedito in vista di un progetto discografico tutto di inediti che uscirà nella prossima estate. In questi 10 anni abbiamo raccolto una serie di idee che vorremmo mettere per iscritto e crediamo di avere la maturità giusta per farlo. La data di Concato ci fa piacere perché significa che qualcosa si è mosso e che “Soul Six” ha assunto una determinata valenza artistica.

Per qualsiasi info visitare il sito www.soulsix.it oppure l’email info@soulsix.it.

 

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