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Paestum, restauro del Tempio di Athena con fondi privati

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Paestum, restauro del Tempio di Athena con fondi privati

Lanciato un nuovo progetto di raccolta fondi per restaurare il magnifico tempio di Athena, costruito intorno al 500 a.C. e tra i meglio conservati al mondo

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Il Parco Archeologico di Paestum, sito UNESCO dal 1998, con la riforma Franceschini del 2015 è diventato uno dei trenta musei dotati di autonomia speciale. Nell’ambito della riforma si sono aperte così nuove prospettive di crescita per lo sviluppo del sito e di tutto il territorio circostante. Sotto la vivace spinta del direttore Zuchtriegel sono in atto una serie importante di iniziative, tutte volte alla conservazione del patrimonio e ad una maggiore fruibilità per tutti i visitatori.

Dopo l’iniziativa “Adotta un blocco delle mura” per la ristrutturazione della cinta muraria del sito archeologico è partito un nuovo progetto di raccolta fondi tra privati per il Tempio di Athena dettato dall’esigenza di intervenire urgentemente, come spiega il direttore: “Da un lato dobbiamo combattere il cosiddetto biodegrado, ovvero la crescita di piante sulle pietre che, con le loro radici, minacciano il monumento. Visto che parliamo di un tempio conservato fino al punto più alto del frontone, non è facile arrivare in tutti i punti – ci vuole un braccio mobile, e i costi sono alti. Inoltre c’è una peculiarità che già nel ‘700 aveva suscitato le critiche di Gianbattista Piranesi: l’uso di due tipi di pietra, travertino e arenaria. L’arenaria, usata nel fregio che corre sopra le colonne, è molto friabile e tende a polverizzarsi, mettendo a rischio l’intera struttura. I restauratori devono intervenire per stabilizzarla.

L’importo calcolato dai tecnici del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo è pari a 60mila Euro

Consentirà appunto un intervento “di pronto soccorso” e di messa in sicurezza.  Il direttore Zuchtriegel punta quindi anche su privati e aziende del territorio. C’è da registrare il primo contributo arrivato dal Caseificio Barlotti. I fratelli Raffaele, Enzo e Gaetano, alla guida dell’azienda hanno deciso di finanziare i costi per un’intera fronte del tempio. “Siamo onorati di poter dare il via al restauro di uno dei simboli più rappresentativi della nostra città antica” – hanno commentato.

Al progetto si può contribuire grazie alla legge Artbonus, per incentivare donazione a favori di beni culturali, che prevede sgravi fiscali fino al 65%.

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