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Mercato San Severino, nuove critiche per la futura piattaforma interportuale

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Mercato San Severino, nuove critiche per la futura piattaforma interportuale

Il progetto, nato per snellire il flusso di merci tra il territorio di Mercato San Severino ed il porto di Salerno, dovrebbe concretizzarsi in località Corticelle. “Sarà uno stress continuo”, è stato il commento dell’ambientalista Raffaele Grimaldi

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Una piattaforma logistica interportuale per migliorare lo scambio di merci tra il Comune di Mercato San Severino ed il porto di Salerno. E’ questo uno dei primi progetti che dovrà essere vagliato ed eventualmente approvato dal futuro sindaco del comune irnino, colui che risulterà vincitore della corsa a due in via di svolgimento tra Bennet e Somma. L’idea nella sua interezza dovrebbe concretizzarsi nei pressi dell’oasi della Sibelluccia, in località Corticelle, ed, oltre a snellire i rapporti ed i collegamenti con il capoluogo, dovrebbe incrementare anche lo sviluppo territoriale, anche tramite la generazione di nuovi posti di lavoro.

mercato san severino
Raffaele Grimaldi

Dello stesso avviso, tuttavia, non sembrano essere le folte schiere di ambientalisti locali che, capitanate da Raffaele Grimaldi, responsabile del “Comitato cittadino per la difesa del territorio e della cultura”, hanno già organizzato una serie di incontri e manifestazioni per impedire la concretizzazione dell’opera.

“Come ambientalista e responsabile del comitato”– ha affermato Grimaldi- “sono preoccupato dall’ipotesi di altri 230.000 metri quadrati devastati e cementificati per la realizzazione della piattaforma logistica di Corticelle. In rapida sintesi ci sono varie e pesanti criticità. Un primo impatto negativo è quello ambientale, con il forsennato consumo del suolo, derivante dallo spropositato uso di terreno, ci sarà una vasta impermeabilizzazione dell’area con un conseguente notevole incremento di acque piovane da smaltire. Per avere un’idea di quanto sia grande l’impatto basti pensare che la superficie che si vorrebbe utilizzare è grande quanta metà dell’estensione dell’ Università degli Studi di Salerno.

“Inoltre”– continua sempre il leader del comitato ambientalista- “la notevole movimentazione veicolare, su assi viari in zona alquanto malmessi, per usare un eufemismo, comporterà immensi disagi alla popolazione residente, che avranno difficoltà enormi nella mobilità urbana ed extraurbana L’incremento spropositato dei camion portacontainers in ingresso e in uscita dall’area, determinerà l’inevitabile incremento delle emissioni inquinanti, per giunta in una realtà come la nostra già parecchio tartassata dal punto di vista dell’inquinamento, atmosferico e onestamente di un ulteriore fardello di smog non avvertiamo la necessità. Altro problema connesso alla movimentazione di decine e decine di migliaia di grossi mezzi adibiti al trasporto delle produzioni industriali è quello dell’inquinamento acustico, con ripercussioni notevoli sulla qualità della vita degli abitanti di una vasta area che va da Corticelle, a Curteri, a Sant’Angelo e al capoluogo. Sarà uno stress continuo. ”

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