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Di Maio e la stampa: una diatriba senza fine. Nel mirino anche un salernitano

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Di Maio e la stampa: una diatriba senza fine. Nel mirino anche un salernitano

Luigi Di Maio denuncia sui social la “furia cieca della disinformazione italiana” in merito alla sua visita ad Harvard. Coinvolto anche un cardiochirurgo salernitano

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Ormai è ben assodato che i rapporti tra Luigi Di Maio e la stampa italiana non siano dei più idilliaci.

Dopo la lettera dello scorso febbraio indirizzata all’ODG in cui si denunciava la campagna diffamatoria nei confronti del Movimento 5 Stelle, correllata di black list delle “firme incriminanti e incriminate“, uno nuovo temporale si abbatte tra l’esponente pentastellato e i giornalisti. L’oggetto della diatriba? La visita di Di Maio alla prestigiosa Università di Harvard.

Da un lato c’è  Repubblica –  numerose le sue firme denunciate da Di Maio all’ ex Presidente ODG, Enzo Iacopino – con una lunga intervista a Mario Fittipaldi,  il cardiochirurgo salernitano (a proposito di fuga di cervelli) che ha criticato aspramente il Vicepresidente della Camera dei Deputati.

È un ragazzo giovane, che prima afferma di non voler finire l’università perchè il suo ruolo politico giocherebbe troppo a suo favore e poi perchè non aveva tempo scendendo in politica di fare entrambe le cose. Ha 28 anni, alla sua età doveva essere già laureato da anni“. E ancora: ” Di Maio e molti portavoce dei cinquestelle sono stati selezionati tra i 20enni – 30enni che in Italia si sono diplomati con “fortuna” e che al massimo guardavano “Amici” e “Uomini & Donne”. Tanti di loro votavano Berlusconi ed ora, sentendosi esclusi, frustrati e arrabbiati trovano speranza in Grillo e in gente come Di Maio”.

luigi di maio
Luigi Di Maio, Profilo Facebook

Dall’altro lato, non tarda (ovviamente) la replica del grillino con un lungo post pubblicato poche ore fa su Facebook dal titolo “HARVARD: QUELLO CHE NON DOVETE SAPERE“.

Avete ascoltato o letto da qualche parte le opinioni dei docenti di Harvard sul mio speech? Eppure ce ne sono state. Avrò risposto a oltre 10 domande, ma i media hanno riportato l’unica domanda fatta da una persona che non era né ricercatore, né studente, né docente di Harvard, ma che grazie alla furia cieca della disinformazione, da oggi potrà fregiarsi di questi titoli.

E poi: “E’ mio dovere prima di tutto dirvi che ad Harvard sono stato accolto con il massimo degli onori e della gentilezza. Appena arrivato mi hanno invitato a firmare il Guest Book di Harvard nel Marshal’s Office. […] Nessuno deve sapere che una delle Università più prestigiose al mondo, è interessata al Movimento 5 Stelle. E siccome in queste ore qualcuno sta addirittura insinuando che non sia stata Harvard ad invitarmi, faccio presente che è stato Tony Saich in persona – direttore del the Ash Center alla Kennedy School of Government – a rivolgermi l’invito ufficiale.”

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