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Un libro che non è un libro: “Mi Chiamo Thiago”

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Un libro che non è un libro: “Mi Chiamo Thiago”

Si è tenuta ieri, nell’aula Saturno dell’Università degli Studi di Salerno, la prima presentazione del libro, “Mi Chiamo Thiago”, scritto da Mimmo Oliva e Peppe Sorrentino, edito della neonata casa editrice di Polis Sviluppo e Azione

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Mimmo Oliva e Peppe Sorrentino sono gli ideatori di una storia che affascina e spaventa al contempo. Lo stesso Sorrentino, nel corso della presentazione, ha descritto il libro che ha scritto come “un libro che non è un libro, una storia che non vuole essere una storia”: Mi chiamo Thiago.

Mi Chiamo ThiagoA moderare l’evento, il giornalista de LaCittà e narratore, Davide Speranza, accompagnato dal professor Alfonso Conte (Storia Del Mezzogiorno – Scienze Politiche) e dal presidente dell’associazione MetaMorfosi, Pietro Folena.
La scelta coraggiosa di aprire una casa editrice al Sud, nella piccola città di Nocera Superiore, si concretizza nella scelta di produrre un lavoro editoriale “a costo zero”. Nel corso degli interventi è tornato più volte in auge il tema dell’indipendenza e della cittadinanza attiva, della rivoluzione che parte dal basso e che non s’appresta a palesarsi.

Il professor Alfonso Conte ha introdotto alcuni dei punti che, nel romanzo di Oliva e Sorrentino, sono ridondanti: l’essenza dei corpi intermedi e le trasformazioni che questi gruppi di interesse hanno subito nel corso degli anni. A partire dal ruolo dei partiti e dei sindacati, che oggi non riescono più a rappresentare le istanze nei cittadini all’interno degli organi istituzionali. Diventa più che mai impellente il bisogno di creare nuove forme di mobilitazione politica, di democrazia partecipativa: esperimenti, questi, che Polis Sviluppo e Azione, a livello nazionale, sta cercando di riproporre all’attenzione della cittadinanza.

Pietro Folena, autore dell’introduzione alla lettura del libro, ha parlato a lungo del bisogno di rigenerare l’idea di politica, concludendo il suo intervento con la sua interpretazione del Michelangelo, non solo artista, ma anche personalità politica.

Il Collettivo Strike Lab, laboratorio di creatività e partecipazione, in collaborazione con l’associazione Link – Coordinamento Universitario, è stato uno dei principali promotori dell’evento nell’ateneo salernitano.

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