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Immigrazione, convegno a Salerno per i diritti degli “ultimi”

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Immigrazione, convegno a Salerno per i diritti degli “ultimi”

L’immigrazione in Italia, tra diritti negati e percorsi di inclusione sociale, nel convegno organizzato dall’associazione onlus “Avvocato di strada

Immigrazione, diversità e diritti. Queste le tematiche salienti di cui si è parlato sabato 14 dicembre al convegno tenutosi presso la Chiesa del Gesù Redentore a Salerno. L’evento, realizzato nell’ambito del progetto “Diritti a sud”, è stato organizzato dall’Associazione “Avvocato di Strada onlus”, in collaborazione con Rete Radiè Resh. L’iniziativa culturale ha l’obiettivo di analizzare le cause-effetto del fenomeno immigrazione e al contempo di favorire una cultura dell’accoglienza.

A dare inizio al dibattito sono stati gli stessi componenti dell’associazione “Avvocato di Strada onlus” che, con oltre trenta sportelli in Italia, forniscono assistenza legale gratuita a quanti vivono per strada. I loro interventi hanno affrontato tale problematica dal punto vista legale e giuridico, sintetizzando e analizzando le diverse leggi che si sono susseguite in Italia in materia di immigrazione e clandestinità. Le leggi italiane non tutelano i diritti degli ultimi e questo va contro tutti i principi di una società civile. Gli immigrati in Italia sono considerati cittadini di serie b, a cui vengono negati i fondamentali diritti umani di libertà e rispetto.

La parola è passata poi a Lucia Capriglione, referente di Rete Radiè Resh, associazione di solidarietà internazionale che si impegna nell’informazione e formazione delle coscienze. La Capriglione ha parlato dei CIE, centri di identificazione ed espulsione degli immigrati, soffermandosi in particolare sulle condizioni disumane e poco dignitose in cui vivono gli individui all’interno di queste strutture. Nati per rispondere a decreti di rimpatrio, sono divenuti dei veri e propri ghetti, funzionali a rilegare gli stranieri dalle nostre città e a mantenerli in uno stato di estraneità. L’obiettivo ultimo è quello di renderli fuori legge.Immigrazione

A concludere il convegno, una pregnante riflessione di Alex Zanotelli, missionario comboniano, ispiratore e fondatore in Italia di diversi movimenti tesi a creare condizioni di pace e di giustizia solidale. La riflessione è rivolta alle istituzioni e alla Chiesa, che troppo spesso sono stati indifferenti verso queste gravi problematiche e non sono riusciti ad affrontarle, ma hanno preferito rimanere in silenzio. ”Non facciamoci abbagliare da tutte queste luci, ma cominciamo a leggere la realtà per quella che è, questo è un passo fondamentale per rispondere alle esigenze dei nostri fratelli”. Questa l’esortazione finale di Zanotelli.

Hanno, inoltre, aderito al progetto l’OASI onlus di Salerno, Pax Christi Punto Pace di Cava de’ Tirreni, Per Salerno Partecipazione Responsabile e VIS Pangea Salerno.

È inoltre importante ricordare che questo convegno assume una maggiore rilevanza poiché avvenuto nel giorno dei funerali di Nelson Mandela, l’uomo che ha lottato per i diritti del popolo africano. Il suo ricordo nel tempo, forse, può essere racchiuso in una sua frase significativa, che ben rispecchia il senso di quest’iniziativa: “Nessuno è nato schiavo, né signore, né per vivere in miseria, ma tutti siamo nati per essere fratelli”.