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Il mondo dei precari secondo la Felix e Marco Bifulco

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Il mondo dei precari secondo la Felix e Marco Bifulco

Grande successo per la proiezione-evento organizzata domenica 10 Marzo dall’Associazione Felix, in seno alla rassegna teatrale “Out of Bounds” in collaborazione con l’Officina Teatrale L.A.A.V.

L’evento, dal titolo “PRECARI: tra immagini e scrittura” (organizzato presso il Teatro studio Apollonia in via S. Benedetto) ha costituito lo spunto per una riflessione più ampia, che non abbraccia solo il mondo dei lavoratori ma anche quello dell’economia e della crisi mondiale.

Gli interventi di Amalia Maria Amendola (Presidentessa dell’Associazione) e Marco Bifulco (autore del libro “Infine chiedete aiuto. Storie di abbrutimento stipendiato”) e le letture di Valeriano Forte (poeta e Vicepresidente Felix) sono stati moderati dal Dott. Michele Piastrella, anch’egli membro dello staff del Festival del Libro e delle Culture in Campania.

 

 

 

Le proiezioni (ovvero tre episodi estratti dal film “La ballata dei precari”, della regista Silvia Lombardo) erano ispirate ai testi di tre autori campani che hanno deciso di denunciare le difficili condizioni dei “lavoratori a tempo determinato”; in particolare, i mini-episodi (Ninna nanna ninna no, L’ammortizzatore e Lo stragista) traggono spunto dalle poesie di Elena Lavorgna e dai testi di Marco Bifulco, pubblicato dalla Bel-Ami Edizioni, e Alfonso Maria  Petrosino.

Ad intervallare le paradossali storie di una coppia di sposi precari, dello stagista-stragista e dell’ammortizzatore) i passi del testo parodico di Marco Bifulco e le poesie di Elena Lavorgna lette da Valeriano Forte, che ha poi concluso con la declamazione della sua “Ballata del codice a barre”.

Tre domande all’autore Marco Bifulco.

“Infine chiedete aiuto. Storie di abbrutimento stipendiato”: ci spieghi il significato del titolo.

Questo titolo s’ispira ad una guida trovata su Internet, che spiegava come “sopravvivere” sul posto di lavoro. Un manuale che mi ha colpito per la sua ironia, e il cui ultimo punto era proprio: “Infine chiedete aiuto”.

In che modo è possibile smorzare la fatica del lavoro usando l’ironia al tempo della crisi?

Usandola come difesa contro le storture del sistema e le ingiustizie quotidiane, alternando i momenti di serietà con un sano sarcasmo.

Un motivo per cui dovremmo leggere il tuo libro?

Se non lo si legge, non si può capire come funziona realmente il mondo del lavoro visto da vicino; similmente, un po’ di anni fa, prima che uscissero i film su Fantozzi, agli italiani non era del tutto chiaro cosa volesse dire veramente essere un oscuro ragioniere di second’ordine.