Home Territorio Cilento Gianna Nannini, la “meravigliosa creatura” che scuote i templi di Paestum

Gianna Nannini, la “meravigliosa creatura” che scuote i templi di Paestum

0
Gianna Nannini, la “meravigliosa creatura” che scuote i templi di Paestum

Gianna Nannini fa tappa a Paestum con il suo Hitstory tour. Uno show mozzafiato, durante il quale è impossibile stare seduti

[ads1]

C’è la sua storia, fatta di hit da classifica e brani senza tempo in grado di abbracciare diverse generazioni. C’è la sua voce graffiante e la sua presenza forte mentre salta da una parte all’altra del palco. C’è la gente coinvolta dallo show. E soprattutto c’è il rock. C’è questo e forse molto di più nell’ “Hitstory tour” di Gianna Nannini che ieri sera è sbarcato all’arena dei templi di Paestum dopo otto anni dall’ultima volta in cui la cantante si è esibita in zona.

Uno show mozzafiato già fin dalle prime battute quando, dopo un breve intro con alcune note di musica classica intonate dal sestetto d’archi Red Rock Strings che accompagna la cantante nel tour, un accordo di chitarra elettrica dà il benvenuto all’artista senese che arriva sul palco correndo per poi intonare “America”. Quella che entra in scena, avvolta in una giacca di pelle rossa, è una Nannini grintosa, irrequieta e scatenata, che a tempo di musica intende mettere subito in chiaro le cose, quasi a dire “Sarà un concerto in cui non c’è tregua”, mentre esegue in rapida successione “Avventuriera”, “Vita nuova” e “Possiamo sempre”.

Questa premessa iniziale non viene delusa e dopo un lieve momento di flessione che ha il suo fulcro in “Profumo”, brano corredato da un fantastico gioco di luci ad avvolgere il palco, lo show riparte più forte che mai tra assoli di chitarra e colpi di rullante grazie ai quali la folla fatica a restare seduta e le poltrone diventano semplici accessori di ornamento della platea. Brani come “Hey Bionda”, “Ragazzo dell’Europa”, tornata alla ribalta dopo il caso Brexit, “I maschi” e “Fotoromanza” creano un’atmosfera pazzesca ed aumentano notevolmente l’aggressività dello show in modo tale da sorprendere anche la stessa Gianna che in un breve momento di pausa si mostra notevolmente colpita affermando di “Dover sempre venire al sud per godere. Siete uno spettacolo”.

Nella parte centrale dello spettacolo la rocker attinge al repertorio sia dei Nomadi, intonando “Dio è morto”, che di Sergio Endrigo, quando si diletta con “Lontano dagli occhi”, prima di tornare a ripescare nel suo passato altri brani che in scaletta non possono mancare come “Bello e impossibile”, corredata da un sottofondo di cori creati dalla folla, “Sei nell’anima”, e “Latin Lover” in cui la cantante toscana si concede anche un breve assolo al violino.

Le note di “Meravigliosa creatura” chiudono momentaneamente lo spettacolo, che ha l’apoteosi nel bis a carico de “L’immensità” e di “Un estate Italiana”.

IL COMMENTO

Fosse per lei, probabilmente, resterebbe in tour a vita. Ed effettivamente  la cosa che immediatamente si nota osservando questo show è l’agiatezza con cui Gianna Nannini occupa il palco in tutta la sua interezza senza prendersi un attimo di tregua. Avventuriera come uno dei suoi brani, saltando da un lato all’altro, si concede prima ai fotografi e poi al resto della band, mentre incita continuamente la folla che più di una volta ricambia l’affetto con applausi e grida. La voce graffiante è sempre ottimale e segue il ritmo della serata, dettato dalla potenza della musica che, grazie ai brani che scorrono rapidi l’uno dopo l’altro, lascia pochissimo spazio alle chiacchiere e genera una scarica adrenalinica assurda in grado di scuotere più volte l’agiatezza ancestrale della valle dei templi.

Galleria fotografia a cura di Alfonso Maria Salsano:

[ads2]