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Fornace di Agropoli: da antica fabbrica di laterizi a museo di archeologia industriale

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Fornace di Agropoli: da antica fabbrica di laterizi a museo di archeologia industriale

Per la Fornace di Agropoli, sono ormai in via di ultimazione i lavori di completamento del vecchio impianto produttivo, recuperato e riconfigurato in un polo culturale

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La Fornace di Agropoli dalla prossima primavera diventerà un nuovo spazio cittadino, arricchendo l’offerta culturale della città. Sarà un polo culturale dove far convergere eventi, mostre, concerti e degustazioni. Attività tese sempre alla valorizzazione del patrimonio artistico e non del Cilento.

La Fornace alla fine dell’800

La struttura è ormai alla fine del secondo ed ultimo lotto di lavori che prese inizio nell’ottobre 2013 con la bonifica dell’area esterna ed i primi lavori di restauro della parte interna, compresa l’alta canna fumaria.

Con il secondo lotto invece avviene il completamento degli spazi esterni, l’allestimento degli impianti interni e la realizzazione di un museo di archeologia industriale, che si svilupperà intorno alla lunga galleria di 84 metri in cui avveniva il processo di cottura dei laterizi.

Infatti la Fornace di Agropoli è uno dei rari esempi che si possono trovare nel Cilento di archeologia industriale, in quanto terra da sempre votata all’agricoltura ed all’allevamento. La struttura sorge su terreni prettamente argillosi, in una zona nota con l’antico toponimo di “Campamento” ed è stata realizzata con mattoni pieni.

La storia

La Fornace, sorta intorno alla fine dell’800, è stata in funzione fino agli anni ’70 del ‘900 ed ha rappresentato una delle principali leve produttive, economiche ed occupazionali della comunità locale.

L’intero complesso era composto da sei forni, e da piazze per raccogliere ed impastare il materiale e per conservare il prodotto finito. A poca distanza dai forni era collocata la macchina per la preparazione dei mattoni ed il deposito. La sua originaria copertura occupava interamente due piani.

È stata riconosciuta dal Direttore Regionale per i beni culturali e paesaggistici sito di interesse particolarmente importante da sottoporre a tutela.

“Dopo l’acquisizione del Castello Angioino Aragonese e dell’area naturalistica di Trentova – spiega il sindaco Alfieri – un altro riferimento dell’identità agropolese sarà presto fruibile da tutti e diventerà un polo artistico e culturale. Tra i nostri impegni programmatici, infatti, è stata ferma e decisa la volontà di dare centralità agli investimenti nell’ambito della cultura quale prezioso volano anche per la promozione turistica. Tra gli obiettivi già raggiunti anche l’apertura del Palazzo Civico delle Arti e la costruzione del Cineteatro Eduardo De Filippo.