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Un’email per il recupero del Castello di Camerota

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Un’email per il recupero del  Castello di Camerota

Il Comitato Civico “Camerota Insieme” e la Pro Loco Camerota hanno scelto di segnalare al Governo, tra i luoghi culturali dimenticati, il Castello medioevale di Camerota, il Convento dei Frati Cappuccini e la Cappella rupestre nel rione S.Vito. Ogni cittadino può segnalare un luogo, inviando un’email

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Oggi 31 maggio 2016, ultimo giorno utile per inoltrare un’email. Per il recupero dei luoghi culturali dimenticati, il Governo ha messo a disposizione 150 milioni di euro. Tutti i cittadini possono segnalare un luogo, un bene pubblico da recuperare o un progetto culturale da finanziare.

In tale ottica, il Comitato Civico “Camerota Insieme”, di concerto con la Pro Loco Camerota, ha scelto di indicare tra i luoghi culturali dimenticati il Castello di Camerota, il Convento dei Frati Cappuccini e la Cappella rupestre nel rione S.Vito.

La procedura è semplicissima, basta inviare un’email all’indirizzo bellezza@governo.it con il testo “Castello medioevale, Convento dei Cappuccini e Cappella rupestre nel rione S.Vito. Camerota (SA)”. Una commissione di esperti valuterà i luoghi indicati, ma ovvio che anche il numero di email inoltrate avrà un suo peso. L’invito è rivolto innanzitutto ai cittadini residenti nel Comune di Camerota, per estendersi, poi, a tutti coloro che conoscono questo splendido territorio, probabile meta delle loro vacanze.

Il Castello, con tangibili segni di epoca normanna che vanno ad integrarsi con le aggiunte del periodo di dominazione aragonese, è degradato al rango di “ruina”. E ciò non è da ascriversi soltanto al tempo, “tenace distruttore” nella definizione leonalbertiana, ma soprattutto all’incuria umana. Recente di pochi anni l’ultimo crollo, che ha interessato la torre piccola, la quale ora svetta in una (RI)costruzione azzardata, che se non vuol ritenersi di pura fantasia è senza alcun dubbio un falso storico.

Il Castello necessita di un unico ed organico intervento di restauro conservativo, volto a restituire alla cittadinanza il bene consolidato, accessibile e fruibile.

Il Convento dei Frati Cappuccini, fondato nel 1602, è situato nel rione S.Vito, nella parte bassa di Camerota. L’edificio, adagiato sopra una piccola collinetta, si sviluppa intorno al chiostro con il pozzo per l’acqua; articolato su due livelli è composto da circa 30 vani. Annessi ad esso un orto-giardino e la chiesa a duplice navata.

Sempre nel rione S.Vito, a poche centinaia di metri dal Convento, la singolare Cappella rupestre scavata nel tufo. Un tesoro italo-greco non ancora valorizzato, forse il monumento più antico del Comune di Camerota, sottolinea Micheal Shano, studioso che da qualche anno vive qui. Un bene che oltre ad essere protetto nel migliore dei modi, meriterebbe anche studi approfonditi, volti a svelarne il mistero della sua esistenza. Che magari è legata al fenomeno dei monaci basiliani, nella fase di transizione dall’anacoresi al cenobitismo.

Galleria fotografica All Rights Reserved Pietro Avallone

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Laureando in architettura, Flaneur e fotografo. Nel 2004 vince il concorso fotografico "Spalle al mare" indetto dalla Feltrinelli di Napoli. Al suo attivo le mostre fotografiche "Altrove che quì" (IX meeting del mare, Marina di Camerota 2005), "Scelte di vita" (Expressioni, Lacco Ameno-Ischia 2005). Partecipa ad A.GA.T.A. con 2 retrospettive di cui cura personalmente anche gli allestimenti (Camerota, 2009, 2010). Per Edizioni dell'Ippogrifo è autore delle foto dei libri "La nuova Cucina di Napoli" di F. Aiello (2013) e "Sorbillo La pizza di Napoli" di F.Aiello (2014). Nel 2014 una sua foto è pubblicata sul sito del TIME