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Eboli, si sveglia dopo un’operazione e parla solo in inglese: sgomento in ospedale

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Eboli, si sveglia dopo un’operazione e parla solo in inglese: sgomento in ospedale

Eboli. Il curioso episodio si è verificato presso il nosocomio locale dove, in seguito al risveglio da un’operazione, la paziente parlava solo in inglese

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L’intervento era banale, un’operazione al naso, senza rischi per la paziente, si legge sul quotidiano Il Mattino. Quando la donna, ricoverata presso l’ospedale di Eboli, si è risvegliata dall’anestesia, però, non parlava più in italiano, ma solo in inglese. La donna, 27enne residente a Campagna,  rispondeva alle domande dei medici in lingua straniera. Un episodio curioso dal momento che i medici che avevano parlato con lei, prima dell’intervento, confermando le sue origini italiane.

Il timore che potesse essere stato un errore medico è diventato sempre più insistente: anestesia sbagliata o in dosi eccessive con conseguente danno neurologico, non erano ipotesi da escludere. A confondere le idee dei camici bianchi, tra l’altro, era la donna che continuava a parlare in inglese,  ripetendo frasi incomprensibili per ore.

I sanitari, a quel punto, hanno richiesto l’intervento di un neurologo, il quale ha ipotizzato una diagnosi, senza rassicurare i colleghi. Il cambio linguistico della paziente è rimasto un mistero per i medici del reparto e  per lo stesso neurologo.

Dopo tre ore di rompicapi sanitari e di timori di citazioni in giudizio, la donna ha  ripreso a parlare in italiano, in maniera naturale. Stupita lei, più dei medici, per quello che era accaduto, ha raccontato di essere iscritta all’università e di essere appassionata alla lingua inglese, che insegna privatamente ai ragazzini del suo quartiere. Il caso si è dunque risolto, ma l’episodio post operatorio rimane un mistero.

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Classe 1993, Laureata con lode in Lettere moderne presso l'Università degli Studi di Salerno, discutendo una tesi dal titolo "Aspetti dello sperimentalismo ovidiano: ars amatoria e remedia amoris". Attualmente impegnata nel corso di laurea magistrale in Filologia moderna. «M’abbandono all’adorabile viaggio: leggere, vivere dove guidano le parole», afferma Paul Valery e allo stesso modo, appassionata di lettura e di scrittura, credo fermamente nell'importanza e nella capacità persuasiva delle parole. Scrivere, per me, significa condividere: partecipare insieme, offrire del proprio ad altri, un'esperienza che affratella e, se vissuta da più punti di vista, più ricca, fertile di discernimento, di emozione comunicante, tutto ciò che la collaborazione con il team di Zerottonove, sono sicura, mi donerà. Propositiva, caparbia, sono attratta dalla possibilità di arricchire sempre più il mio bagaglio culturale, abbracciando qualsiasi esperienza che, nei limiti del possibile, si presenti, mai rinunciando a priori, perché ogni esperienza potrebbe essere un'occasione di svolta.