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Download legale: per chi scarica senza fini di lucro

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Download legale: per chi scarica senza fini di lucro

Scopriamo i fondamenti giurisprudenziali alla base del download legale, che regolano l’acquisizione di opere protette da copyright ovvero diritto d’autore

Download legale. Il problema | Internet è per antonomasia il perfetto luogo di scambio delle informazioni, nonché il campo di battaglia tra libertà e regolamentazione di quello spazio virtuale tanto utile quanto “anarchico”.

La velocità e la mutevolezza sono il motore che rende il web culla di idee e di condivisione, ma le sue qualità rappresentano anche un ostacolo alle politiche di persecuzione delle attività illecite e contenimento del libero scambio. E’ proprio il “file sharing” ad essere da sempre oggetto di polemica, croce delle major discografiche e hollywoodiane, ed al tempo stesso il download è delizia dei naviganti.

Download legale. Dov’è l’errore? | Nella nostra succinta analisi due sono i beni giuridici tutelati dall’ordinamento: il primo è rappresentato dal diritto d’autore (art.171-ter L. 663/41, come recentemente novellato), ed il secondo consta nella libera circolazione della conoscenza, della sua indiscriminata accessibilità (art.9 della Costituzione).

Nel 2007, la Suprema Corte con sentenza n.149/2007 ha portato ordine interpretativo, affermando che con l’espressione “a fini di lucro”, contenuta nella fattispecie criminosa di cui all’art. 171 ter della legge sul diritto d’autore (L. 633/41), deve intendersi

“un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell’autore del fatto, che non può identificarsi con un qualsiasi vantaggio di altro genere; né l’incremento patrimoniale può identificarsi con il mero risparmio di spesa derivante dall’uso di copie non autorizzate di programmi o altre opere dell’ingegno, al di fuori dello svolgimento di un’attività economica da parte dell’autore del fatto, anche se di diversa natura, che connoti l’abuso”1.

Nel suo scritto sulla rivista giuridica AltaLex,  l’Avv. Carlo BLENGINO evidenzia come la Cassazione abbia ben contemperato i beni tutelati, e come  “la scelta di ricorrere all’extrema ratio della sanzione detentiva solo per le condotte con finalità lucrative è in assoluta sintonia con la necessità di mediare tra diversi diritti contrapposti. La circolazione delle opere dell’ingegno, la loro fruibilità da parte di tutti sono esigenze -ed anzi diritti- costituzionalmente garantiti: chi fa soldi parassitariamente sfruttando il lavoro e gli investimenti altrui non ha tutela alcuna e merita severa punizione. Si può violare il diritto d’autore diffondendo o duplicando abusivamente opere dell’ingegno per una legittima esigenza di condivisione, per avere accesso a maggiori informazioni, per poter beneficiare di nuove “invenzioni” e di nuove opere, per comunicare nuove scoperte e crescere e diffondere cultura, per sfida tecnica2.

Download legale. Una situazione scomoda | Le grandi case dell’home entertainment storceranno sicuramente il naso su tale posizione giurisprudenziale, ma il nodo focale è l’aver cristallizzato “come e quando” l’azione più diffusa nella società telematica, quella di scaricare un film/musica/ etc.., configuri gli estremi di reato.

N.B.= la recente chiusura di siti quali Torrent Crazy e Sumo Torrent, è stata determinata dalle finalità di lucro ottenute mediante banner pubblicitari. Di contro, siti come TNT-VILLAGE sono progetti di libero scambio senza nessuna finalità di lucro, ergo in tale circostanza non può configurasi alcuna fattispecie delittuosa ex 171-bis L.663/41.

Per info:

1 – Rivista Giuridica AltaLex: Download su Server – Cass. Pen. 149/2007.

2 – Riflessioni su Cass. 149/2007 in tema di Condivisione in Rete – a cura dell’avv. Blengino.