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Dietrofront del dottor Petta: ritirate le dimissioni

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Dietrofront del dottor Petta: ritirate le dimissioni
Petta

Il dottor Raffaele Petta, direttore del reparto Gravidanza a Rischio dell’ospedale “Ruggi” di Salerno ha rinunciato ad una offerta prestigiosa di una clinica privata

Salerno Resta al suo posto il dottor Raffaele Petta, direttore del reparto Gravidanza a Rischio dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, che, negli ultimi tempi, aveva annunciato le dimissioni dall’importante incarico che aveva svolto sempre con dedizione e professionalità.

Pur di fronte ad una offerta economicamente allettante proveniente da una prestigiosa clinica privata – riferisce il portale “Salerno Today” lo specialista di Baronissi ha deciso di rivedere la sua posizione anche in virtù dei tanti attestati di stima ricevuti dalle persone da lui curate e salvate.

Una notizia che ha, dunque, riportato il sereno tra le tante donne che ogni anno vengono seguite dal professionista salernitano.

Non appena si era diffusa la voce delle dimissioni del professor Petta, infatti, in tante gli avevano scritto invitandolo a rivedere la sua decisione.

Tantissime soprattutto le donne che, affrontando gravidanze a rischio, sono state costantemente monitorate e seguite dal ginecologo.

Le parole del dottor Petta

Questo il commento del dottor Petta che, con un post su Facebook, ha così motivato la sua decisione:

“Carissime amiche, dopo nove anni in cui ho diretto la Gravidanza a rischio vi rivedo tutte; quante di voi sono passate per la leggendaria stanza 2 e, non curanti del freddo glaciale di inverno o del caldo torrido estivo, senza bagno in camera, senza mai lamentarsi, siete state delle chiocce perfette che ora stringono tra le braccia il frutto del loro amore.

Mi viene la pelle d’oca a pensare quante volte ci siamo spinti oltre, forse in modo temerario, ma sempre con la convinzione di dare tutto noi stessi per coronare i vostri sogni.

Oggi come ieri, ci sono donne fantastiche nella stanza 2, donne che lottano per i loro cuccioli.

Qualcuno ha perso una battaglia e penso a voi, Antonia, Lucia, Laura e tante altre. Ma non avete perso la speranza.

Finché vivremo, saremo sempre al vostro fianco, pronti anche a rischiare, ad alzare sempre l’asticella per rendervi mamme felici, sicuri che lassù Qualcuno ci vuole bene”.