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Chiesa di San Giovanni, nasce il Comitato del No

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Chiesa di San Giovanni, nasce il Comitato del No
Parco del Galiziano - Foto Comune di Salerno

La chiesa di San Giovanni si realizzerà nel Parco del Galiziano in seguito alla delibera del Comune. Nasce il Comitato del No

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Capitolato d’appalto per la costruzione: € 4.500.000.
Dimensioni: lunghezza 200 m, altezza media 13 m, altezza campanile 20 m, casa canonica 200 mq.
Queste sono le caratteristiche denunciate sul gruppo facebook del neonato Comitato del No, contrario alla realizzazione della Chiesa di San Giovanni nel Parco del Galiziano.

Come ricordiamo, infatti, la decisione era stata presa durante lo scorso Consiglio Comunale di Salerno scatenando non poche polemiche.

Dopo anni, l’approvazione del progetto proposto dall’allora parroco don Luigi Zoccola e modificato da don Gaetano Landi, giunge come un fulmine a ciel sereno per tutti i residenti di Torrione Alto che quotidianamente godono del parco pubblico.

L’ingente progetto, che sembra andare contro tutti i principi di modestia della vita cattolica, non solo è frutto di un grosso finanziamento (4,5 milioni di euro) ma sottrae spazio alle aree ludiche predisposte per i bambini.

«La Chiesa Cattolica, come insegna Papa Francesco, dovrebbe costruire edifici di culto più modesti ed impegnare risorse finanziarie per dare sostegno ai più bisognosisi legge in una nota diffusa nel quartiere – Per questo siamo contrari alla costruzione di una Chiesa che occuperebbe quasi totalmente gli spazi pubblici ora dedicati al parco del Galiziano.»

Anche sui gruppi facebook non si risparmiano commenti di indignazione per la Chiesa di San Giovanni: «Quante cose si potrebbero fare in questo magnifico spazio verde al posto di una chiesa dalle dimensioni spropositate?!». E ancora: «In questo parco si sentono le voci dei bambini che giocano e si divertono.. in primavera si organizzano pic nic e feste all’aperto. Il parco è aperto a tutti ed è uno dei pochi a Salerno!!! Costruire una “cattedrale” e sacrificare una parte enorme di spazio pubblico è discriminante ed ingiusto.»
Poco importa, dunque, che il progetto finale sarà rivestito di un ruolo sacro.

Per i residenti sarà solo uno spropositato edificio dalle eccessive dimensioni che occluderà uno dei pochi ritagli di verde rimasti intatti in una crescente cementificazione. [ads2]