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Case abusive a Cava de’ Tirreni, si prevedono abbattimenti

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Case abusive a Cava de’ Tirreni, si prevedono abbattimenti
Immagine di repertorio

Case abusive a Cava de’ Tirreni, numerose frazioni sotto il mirino dell’Amministrazione Servalli per l’abbattimento. Almeno 2400 abitazioni a rischio.

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Case abusive in città e ruspe per l’abbattimento. Secondo quanto riporta La Città, in questi giorni si sta infatti provvedendo a un abbattimento in località Novelluzza, nella frazione di San Martino. Stavolta però niente battaglie legali e proteste: i proprietari, infatti, hanno voluto evitare inutili spese aggiuntive provvedendo autonomamente alla demolizione della loro abitazione finita da tempo nel mirino della procura.

Circostanze, comunque, che hanno inevitabilmente riportato sotto i riflettori l’argomento abusivismo edilizio che riguarda numerosi cittadini e verso il quale l’amministrazione comunale a guida Vincenzo Servalli ha già avuto modo di confrontarsi. Non si esclude, dunque, una nuova ondata di abbattimenti. Ad oggi si contano almeno 2400 abitazioni a rischio sgombero, perché edificate in zone rosse e a elevato rischio idrogeologico. Le frazioni maggiormente interessate dal problema sono Santi Quaranta, Alessia, Annunziata, Sant’Anna, Santa Lucia, Passiano, Contrapone e San Martino.

Tra condoni e sanatorie mai avviate, dunque, la questione è più che mai aperta ed è stata anche il fulcro, qualche mese fa, di un’animata discussione in consiglio comunale. La soluzione che si sta perseguendo da Palazzo di Città è quella dell’housing, ovvero la ridestinazione degli immobili abusivi ad uso sociale. Continua la battaglia per salvare gli immobili abusivi dall’abbattimento. Lo scopo è quello di portare alla ridestinazione ad uso sociale delle abitazioni edificate senza permesso e successivamente acquisirle al patrimonio dell’Ente. L’avvocatura comunale, infatti, si sta muovendo per riuscire così a fermare le ruspe almeno nelle aree soggette a vincolo paesaggistico e le prime case di necessità (nulla da fare invece per le zone rosse e a rischio idrogeologico) e l’azione programmata potrebbe rivelarsi risolutrice anche per quanti abusivi di necessità vivono lo stesso dramma.

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