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Calcedonia, ritorno alla normalità dopo la paura meningite

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Calcedonia, ritorno alla normalità dopo la paura meningite

A distanza di dieci giorni dal caso meningite alla scuola Calcedonia, la situazione torna alla normalità

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Preoccupati sì, allarmati no, così potremmo riassumere le parole di Mirella Amato, Dirigente Scolastico dell’ Istituto comprensivo Calcedonia, a dieci giorni dal caso meningite che ha colpito un alunno di 7 anni della scuola.

Dopo giorni di paura e l’ipotesi di un rischio contagio, si torna lentamente alla normalità nell’istituto di Via Guglielmini.

Sabato è stato il primo giorno in cui non abbiamo dovuto inviare le assenze dei nostri alunni all’Asl” ha affermato sollevata la dottoressa Mirella Amato, raggiunta telefonicamente. “ Questa verifica ci è stata richiesta dalla dottoressa Maria Grazia Panico, in modo da monitorare la popolazione scolastica. In questi giorni c’è stata una grande attenzione; infatti, quando possibile, oltre a segnalare l’assenza, abbiamo inserito delle note per specificarne il motivo.”

LA MALATTIA

Ma di cosa parliamo, quando gridiamo all’allarme meningite?

E’ un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi), di origine virale o batterica, ed è una malattia che si trasmette per via aerea. Il contagio, dunque, non avviene attraverso l’eventuale utilizzo di posate, bicchieri o oggetti già maneggiati da una persona infetta.

A distanza di dieci giorni dal caso meningite alla scuola Calcedonia, la situazione torna alla normalità

Più volte in questi giorni la dott.ssa Maria Grazia Panico, direttrice Servizio Epidemiologia Asl Salerno, ha sottolineato che «nelle farmacie è disponibile l’antibiotico necessario per la profilassi».

Eppure la paura ha scosso anche i genitori dei ragazzi.

Quando la mattina del 16 si è sparsa la notizia, molti genitori hanno prelevato anticipatamente i loro figli, chiedendoci perché non avessimo chiuso la scuola. Questa misura in realtà non era necessaria in quanto i medici dell’Asl ci hanno avvertito che il virus non resiste a lungo fuori dal corpo. Per questo è stato sufficiente somministrare l’antibiotico ai ragazzi che erano venuti a diretto contatto col bambino malato e praticare una pulizia approfondita dei locali per scongiurare eventuali rischi di contagio.

Ormai la paura è alle spalle; l’attività scolastica, seppure mai interrotta, riprende il suo normale corso.

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