Home Territorio Battipaglia Battipaglia, 62enne dimesso dall’ospedale ed in coma: aperta un’inchiesta

Battipaglia, 62enne dimesso dall’ospedale ed in coma: aperta un’inchiesta

0
Battipaglia, 62enne dimesso dall’ospedale ed in coma: aperta un’inchiesta

Vicenda dai contorni poco nitidi quella occorsa ad un 62enne di origine romena; dimesso dall’ospedale di Battipaglia ed in coma poco dopo

[ads1]

La triste storia di Florea Manea, 62enne di origine romena residente a Capaccio, ha luogo presso l’Ospedale “Santa Maria della Speranza” di Battipaglia.

Come riferisce il quotidiano “La Città di Salerno”, l’uomo è spirato dopo otto mesi di calvario iniziati con la carta di dimissione che i medici del Pronto Soccorso gli avevano consegnato dopo cinque ore trascorse presso il centro ospedaliero della Piana del Sele.

Dagli accertamenti del caso, eseguiti per un malore segnalato dal paziente, non erano emersi elementi preoccupanti tali da far pensare all’esigenza di un ricovero.

Florea, dunque, poteva tranquillamente far ritorno a casa.

Peccato che, ancor prima di uscire dalla sala visite dell’ospedale, l’uomo ha avvertito un nuovo malore che gli ha ufficialmente aperto le porte di un lungo calvario conclusosi un mese fa con la morte.

Secondo quanto riferito dalla moglie del malcapitato, il coniuge si è accasciato al suolo attorno alle ore 02.48 del mattino poco dopo essere stato dimesso.

La donna riporta che “i medici presenti non gli hanno prestato alcuna cura per circa trenta minuti; solo dopo che mio marito era ormai cianotico in volto hanno iniziato a praticargli il massaggio cardiaco e a quel punto io e una mia amica siamo state allontanate. Quella sera ho poi rivisto Florea nel reparto di Rianimazione, già in coma per un arresto cardiaco”.

Da quell’istante, il 62enne non si è più ripreso e il suo calvario è continuato prima presso il polo specialistico “Don Carlo Gnocchi” a Sant’Angelo Dei Lombardi e poi ad Ariano Irpino all’interno del centro “Sant’Ottone Frangipane”.

Fiorindo, così ribattezzato dagli amici di Capaccio, è deceduto lo scorso 21 marzo; da quel momento sua moglie e la figlia Cristina hanno deciso di rivolgersi alla magistratura per capire una volta per tutte cosa sia davvero accaduto quella notte a Battipaglia e se un intervento più tempestivo avrebbe potuto evitare il coma.

Resta da chiarire anche la situazione relativa ai ritardi nella consegna della cartella clinica, richiesta il 19 gennaio e non ancora consegnata al momento del decesso dell’uomo.

Il sostituto procuratore Elena Cosentino ha aperto un’inchiesta contro ignoti, e pochi giorni fa è stata eseguita l’autopsia, da cui si attende chiarezza in merito alle cause della morte.

[ads2]