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Baia Infreschi… si racconta. Mito e musica: Pasquale Bardaro Quintet

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Baia Infreschi… si racconta. Mito e musica: Pasquale Bardaro Quintet

La spiaggia più bella d’Italia, “Baia Infreschi”, racconta la sua storia con Gaetano Stella e incontra la musica con Pasquale Bardaro Quintet nella notte di sabato 30 agosto, a Camerota

baia infreschi

Si parte di notte alla riscoperta del profumo e del colore tenebroso del mare. La luce è la luna, anche se non piena, ma illumina la voglia di raggiungere uno dei luoghi più belli d’Italia, la spiaggia più bella, che potrà esprimersi in maniera nuova, superare la fruizione turistica. Arrivati in quest’angolo di naturale bellezza, che vede le rocce scolpite dal tempo riflettersi nell’acqua limpida del mare, c’è una barca a riva, che ospita il quintetto del percussionista Pasquale Bardaro.

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Il concerto è preceduto da una ricostruzione del Mito recitata nei luoghi della Baia. A narrare è la dea Kamaratòn (Serena Stella), che rievoca l’origine di Camerota, come racconta la leggenda: Palinuro, il nocchiero di Enea, costeggiando le coste dell’attuale Cilento, s’invaghì di una bellissima fanciulla di nome Kamaratòn. La fanciulla non ricambiò l’amore di Palinuro, che, disperato, la inseguì nel fondo del mare, lasciandoci la vita. Venere, dea dell’amore, sdegnata per la crudeltà di Kamaratòn, la trasformò in roccia, proprio l’attuale promontorio su cui sorge l’abitato di Camerota capoluogo, condannandola a guardare in eterno il suo amante respinto.

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Partendo dal Mito, Baia Infreschi racconta la storia del Comune di Camerota (Licusati, Camerota, Marina di Camerota, Lentiscosa), mettendo in scena di volta in volta i tanti luoghi che la compongono, fino ad arrivare alla vita quotidiana dei pescatori, che fanno della pesca la loro economia, a cui è dedicata la Festa il prossimo 5 settembre (III edizione della Festa del Mare). Lo spettacolo, di Gaetano Stella, trasforma la memoria in poesia, dove per poesia si intende essere fisicamente nel luogo in cui si manifesta la storia nella sua plasticità; tutto diventa tangibile, esperibile. In fondo al nostro sguardo si anima la scena, le luci trasformano i cinque elementi “musicali” in presenze/assenze. Siamo sicuri che si trovano in quella barca, davanti a noi, eppure l’atmosfera tende ad elevarli, a farli apparire quasi eterei.

baia infreschi

Pasquale Bardaro fa cominciare il suo concerto Jazz. Un quintetto raccolto in quel poco spazio sulla barca, composto da Francesca Sortino (voce), Sabrina Consoli (flauto), Pasquale Bardaro (vibrafono), Daniele Brenca (contrabbasso), Corrado Marciano (batteria), non esegue solo brani di repertorio come Summertime di  George Gershwin, ma alcuni brani sono tratti dall’album “Cabaret Noir” (testi di Barbara De Dominicis e musica di Bardaro). Il disco è stato inciso nel 2003 per l’etichetta Schema Records di Milano, ed è stato ristampato in Giappone e distribuito in tutto il mondo, presente anche in diverse compilation. A Baia Infreschi, in una notte mite e magica, il quintetto presenta “On Sunday Morning“,”Ballade du Nuage“, “Ordinary Night“, “The Ironic Death“, “Nameless“e “Radio Waves“.

Baia Infreschi

Di fronte ad un evento di tale fascinazione, cosa prevarica?. Il mito, la musica o il paesaggio?. Difficile riuscire a dare il giusto valore ad ognuno di questi aspetti. Il Mito scandisce la stratificazione storica e antropologica del luogo, la musica rilassa le menti e stimola i sensi, il paesaggio sprigiona una dimensione naturale e arcaica. E’ possibile però sommare questi tre livelli della serata organizzata a Baia Infreschi, dove le singole caratteristiche si compensano e si compenetrano. Il paesaggio diventa così contenitore, palcoscenico del Mito, e protegge nella sua bellezza tracce di storia e di vita vissuta su/per quel territorio. La musica, ontologicamente universale e unificante, mette in armonia bellezza, storia e presente. La ‘melodia’ che sembra emanare il quintetto in scena si condensa nell’aria preziosa e unica della regina delle spiagge italiane.

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PASQUALE BARDARO QUINTET/ JAZZ CONCERT –  Si supera anche la dimensione della musica e si arriva alla dimensione dell’arte. Pasquale Bardaro è come Jackson Pollock in musica, dove la sua opera coincide con il suo atto creativo: il suo gesto pittorico consiste in una performance artistica che riduce la pittura al lancio del colore sulla tela. Massimo esponente dell’Action Painting, Pollock trasforma la pittura in un atto di libertà emotiva, culturale e politica. Bardaro rievoca, quasi cita, la capacità di Pollock di portare il valore dell’arte nel suo gesto creativo, in cui il corpo dialoga con l’oggetto attraverso cui esprimersi.

Pasquale bardaro

La tela per Pollock, il vibrafono per Bardaro: i due oggetti fisici che vengono sublimati in oggetti d’arte. Bardaro va oltre lo strumento musicale e fa della percussione, intesa come dimensione sonora, il suo campo di ricerca. Le sue mani, le braccia e il suo corpo sono sempre in funzione della percussione. Percuotere uno strumento sonoro è l’unica consapevolezza di Bardaro, tutto il resto è: idea, creazione, sperimentazione e, poi, arte. L’artisticità del percussionista del San Carlo sta nel saper dominare la sua performance musicale all’interno del suo potenziale espressivo. Anche in questo ricorda Pollock. Come nell’Action Painting anche nel Jazz si riesce a pensare ad un inizio, ma non si può intuire sempre la sua evoluzione. In questa variabilità espressiva del genere Jazz, Bardaro riesce ad essere “severo” e disciplinato, mettendo su carta il suo istinto musicale e ritmico, proponendo brani tratti dal suo album. Chi ha avuto modo di assistere ad un concerto di Pasquale Bardaro fondato sull’improvvisazione, sa quanto sia fortemente travolto dall’idea di arte come performance in movimento, tanto musicale quanto intellettiva.

pasquale bardaro quintet

La voce di Francesca Sortino, nonostante all’esterno e condizionata dall’umidità, riesce a diventare man mano sempre più calda e ad accompagnare i musicisti senza mai prevaricarli. E’ veramente bello poter percepire le sfumature musicali e quelle vocali, allo stesso livello. La voce crea l’empatia tra i presenti e Baia Infreschi, mette quasi in sintonia la parte umana con quella naturale. Si stacca totalmente la testa per sprofondare nella sintesi tra Mito e Storia, Arte e Natura. Un quintetto da salvaguardare e proteggere nello stesso modo in cui occorre fare con Baia Infreschi, per imparare a tramandare l’amore per il territorio attraverso il canale culturale. La cultura rappresenta la nostra unica salvezza per esercitare lo sguardo alla tutela della bellezza, per esercitarsi all’armonia con le logiche della natura. L’arte infatti è riproduzione dell’universo, umano e naturale.

pasquale bardaro quintet

La prima edizione di Baia Infreschi termina con il ritorno al porto di Marina di Camerota. Man mano che si allontano le barche da quel magico luogo, si percepisce subito il bisogno di ritornare. Aspettando le prossime edizioni, sarà emotivamente toccante ricordare il concerto di Pasquale Bardaro Quintet in mezzo al mare, sotto un fitto cielo di stelle e circondato da rocce mitologiche. Foto a cura di : Pietro Avallone

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