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Assalto allo Sprar Matierno: paura o xenofobia?

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Assalto allo Sprar Matierno: paura o xenofobia?

L’assalto allo SPRAR Matierno ha scandalizzato la città, anche a causa delle diverse ricostruzioni che paventavano motivazioni agghiaccianti; è sintomo di una problematica più profonda, che investe tutto l’Occidente dagli scorsi episodi di Colonia

[ads1]L’assalto allo SPRAR Matierno è avvenuto nella serata di domenica scorsa, ad opera di un nutrito gruppo di residenti che ha assediato un appartamento autogestito da otto giovani migranti, colpendo con tanto di sassaiola (un sampietrino ha sfondato una finestra); addirittura è stato forzato il portoncino d’ingresso e probabilmente l’irruzione sarebbe continuata sino all’interno dell’appartamento, se il portone di casa non avesse retto. Solo i Carabinieri aiutati dalla Polizia hanno potuto ristabilire l’ordine e fermare l’assalto allo SPRAR Matierno.

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Si era paventato che a motivo di questo episodio ci fosse una violenza perpetrata ai danni di una quattordicenne ma, fortunatamente, è stato verificato che non ci sono state molestie di alcun tipo. Qualcuno ha scritto che durante quei momenti tremendi di guerriglia urbana sono stati esplosi colpi di armi da fuoco, ma anche questo è infondato.

“Dalla parte vostra”, il noto programma condotto da Del Debbio su Rete 4, ha affrontato l’argomento con una diretta da Matierno e con diversi ospiti in collegamento da varie parti d’Italia; tra questi Daniela Santanchè, la leghista Lucia Borgonzoni, il responsabile Nazionale con delega alle Riforme del PD Emanuele Fiano, ed Zahoor Ahmad Zargar, rappresentante della comunità musulmana a Savona, accompagnato dalla moglie Renata.

In diretta, uno dei residenti ha confermato la versione del fratello della ragazza, minimizzando l’approccio che il giovanissimo pakistano ha tentato con la ragazzina, definendolo “scambi di ragazzi, perché il ragazzo in questione è un pakistano giovanissimo“. Il punto, secondo quest’uomo, è che “probabilmente questo Centro di Accoglienza di rifugiati politici non va bene all’interno di un quartiere popolare” già gravato da problemi strutturali. A questa dichiarazione, il coordinatore dello Sprar ha chiarito che “non c’è alcun centro ma solo un appartamento autogestito da otto ragazzi” e ha ribadito che questa presenza permane da sei anni e che mai queste persone hanno causato reali problemi alla comunità.

In un servizio giornalistico, con tanto di sottofondo musicale dal ritmo incalzante per rendere più partecipata l’attenzione dello spettatore, sono state presentate stralci di dichiarazioni di vari residenti: una voce giovane dice in dialetto che gli ospiti della casa “sempre con le minorenni facevano gli scemi [intendi: facevano avances, n.d.a.]” e, in maniera troppo semplicistica, il cronista, spiegando i motivi che han generato l’assalto allo SPRAR Matierno, parla di “molestia verbale” nonostante le dichiarazioni – raccolte anche in diretta – abbiano confutato questa tesi. Tuttavia, il clima di tensione è molto alto e da tutte le dichiarazioni dei residenti ne danno prova: una giovane donna dice “Magari se vado a fare la spesa chiamo a telefono mio padre per farmi compagnia“.

Quello che risulta dalle dichiarazioni dei presenti, è che Matierno non è un quartiere intollerante e xenofobo – come invece è stato dipinto da qualcuno – ma il clima di tensione è alimentato non solo da fatti di cronaca estera ma anche da atteggiamenti di quegli ospiti che i residenti non comprendono, per esempio fotografare le persone del luogologo-arci assalto allo SPRAR Matierno
A questo proposito, è bene segnalare che il presidente dell’Arci di Salerno, Francesco Arcidiacono, in un virgolettato riproposto sulla bacheca della pagina FB di ARCI  ha definito “teste calde” i promotori dell’assalto allo SPRAR Matierno, provando a dare una buona immagine della convivenza tra gli ospiti e i residenti.
A prova di ciò anche la testimonianza di un uomo che, in diretta da Matierno, spiegava le ragioni del disagio della comunità autoctona, dicendo che Matierno non è razzista e “noi siamo per l’integrazione, ma che sia un’integrazione controllata.”

Parlando dell’assalto allo SPRAR Matierno ha chiarito: Qui non c’è stato nessun atto di teppismo: c’è stata solo la reazione ad una provocazione, da parte di alcuni ragazzi del quartiere” e poi ha fatto notare che non è il caso che un simile “esperimento” sia tenuto in un quartiere popolare come quello di Matierno che ha già diverse difficoltà strutturali.

In risposta, l’Arcidiacono ha spiegato che i giovani migranti sono perfettamente integrati nel quartiere.

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