Home Cultura #AskACurator Day – Twitter chiama, i Musei rispondono!

#AskACurator Day – Twitter chiama, i Musei rispondono!

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#AskACurator Day – Twitter chiama, i Musei rispondono!

#AskACurator – Il 17 settembre il popolo di Twitter ha potuto curiosare tra i segreti dei curatori dei maggiori musei mondiali. Per l’Italia hanno partecipato 26 musei tra i quali il Palazzo Madama di Torino, il MAXXI di Roma, il MART di Trento e Rovereto e tra i musei campani il MADRE di Napoli

Anche quest’anno si è svolta l’iniziativa #AskACurator (chiedere a un curatore) sulla piattaforma social di Twitter, un’opportunità unica per gli appassionati d’arte per chiedere di tutto ai curatori dei loro musei preferiti. L’evento viene annualmente organizzato da Mar Dixon, museum blogger e consulente per i social media e sviluppo dell’audience dei musei, tramite l’account Twitter @AskACurator che ha contato quest’anno 721 musei appartenenti a 43 Stati, tutti accomunati dall’hashtag #AskACurator.

#AskACurator

[ads2]Interagire con i curatori è semplice: basta includere nel proprio tweet l’hashtag #AskACurator, volendo si può specificare il museo a cui si rivolge la propria domanda. La parte più difficile forse è formulare domande in 140 caratteri ma, come recita il motto di #AskACurator, Non esistono domande stupide, solo domande non fatte! Ho quindi posto qualche domanda al Museo MADRE di Napoli, per il quale ha risposto Eugenio Viola, critico d’arte e Curator-at-Large del museo.

La prima domanda è stata: «Qual è il compito (o la sfida) di un curatore d’arte contemporanea in una città come Napoli?», MADRE «Quelle che toccano a un curatore che opera in un territorio tradizionalmente difficile e ricco di lacerazioni». Napoli non è solo una città che vive in sé molte contraddizioni, ma è anche una città dove la cultura e l’arte sono ben radicate e possiedono delle peculiarità particolari.

Proprio per questa caratteristica ho quindi fatto una domanda più propriamente sulla collezione del museo MADRE, una collezione che, dopo gli avvenimenti disastrosi degli anni passati, si sta ricostruendo in modo esemplare attraverso il progetto Per_formare una collezione, a cura di Alessandro Rabottini e dello stesso Eugenio Viola: «Come Per_formare una collezione media tra le specificità artistiche campane e esigenze internazionali?», MADRE: «Inserendole all’interno del percorso espositivo, parte integrante della storia che stiamo cercando di raccontare».  Il progetto Per_formare una collezione, partito nel 2013 e ancora in corso, prevede la formazione della collezione permanente del museo attraverso una serie di tappe. Le opere vengono di volta in volta scelte dai curatori in base al loro punto di vista sull’arte contemporanea, che non è sicuramente quello dei grandi nomi e delle collezioni museali standard, ma il racconto di un passaggio che è avvenuto e avviene tutt’ora nel nostro tempo e nei nostri luoghi, infatti la presenza di Napoli, non solo come città, ma anche come musa, si sente molto nelle opere finora selezionate.

Questo lavoro non casuale quindi si riflette anche sulle mostre proposte dal museo che portano nell’ambiente partenopeo orizzonti nuovi e forse meno esplorati della contemporaneità: «In che modo scegliete gli artisti e i temi per le mostre temporanee?», MADRE: «I temi richiamano le contraddizioni e le lacerazioni del nostro tempo, gli artisti le incarnano di conseguenza».

#AskACurator

#AskACurator ha fatto emergere vari aspetti di un museo che spesso sembrano misteriosi per il pubblico, come, ad esempio, il restauro delle opere d’arte contemporanea. La domanda posta al MADRE riguardo le problematiche sul restauro delle opere d’arte contemporanea chiedeva se questo aspetto fosse meno importante rispetto alla gestione degli spazi. La risposta è stata: «In realtà sono due questioni diverse e non complementari. Corretta conservazione e restauro, se necessario, sono all’ordine del giorno anche nei musei di arte contemporanea».

Tra le altre tematiche anche quella sui social media e il museo, che mai come in quest’occasione è apparsa più che appropriata. Alla richiesta di come i social media hanno cambiato il mondo dell’arte il MADRE ha risposto: «L’universo dei social media ha radicalmente cambiato la percezione del sistema dell’arte. I musei necessariamente si adeguano per intercettare un pubblico sempre più ampio e diversificato».

Il cambiamento è avvenuto fino al punto che il pubblico può orientare le scelte del museo, anche questo è emerso tra le domande del popolo di Twitter. E sul tema di come i visitatori possono incidere sul museo, il MADRE ha cinguettato: «Show_yourself@Madre (showyourselfatmadre.it) risponde a quest’esigenza, altre iniziative sono in cantiere».

Infine, è stato chiesto quanto sia accattivante l’arte contemporanea rispetto a quella più antica e, anche a questo, la risposta del MADRE è stata: «Può essere vero, ma mai generalizzare. Il contemporaneo può sembrare astruso, nostro compito è renderlo accessibile». Rendere accessibili i propri contenuti, non solo quelli legati all’arte contemporanea, è un compito fondamentale e che riguarda tutti i musei.

#AskACurator

Tra curiosità e tematiche molto importanti si è conclusa quindi la giornata di #AskACurator 2014; per il MADRE non finisce qui, ma per tutti gli altri musei il prossimo appuntamento è fissato per il 16 settembre 2015.

 

Immagini:

www.mardixon.com

www.calautomuseum.org