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Arena del mare, l’eleganza dello show di Francesco De Gregori

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Arena del mare, l’eleganza dello show di Francesco De Gregori

Tra le date di “Amore e furto tour 2016” c’è anche Salerno. Ieri Francesco De Gregori si è esibito all’arena del mare con uno show semplice ma allo stesso tempo intimo e raffinato

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L’arena del mare che, perdendo i connotati riconducibili al suo nome, si trasforma in un teatro. Potrebbe essere questa la dicitura perfetta per sintetizzare il concerto di ieri sera che ha visto protagonista Francesco De Gregori, esibitosi nella zona del sottopiazza della Concordia con il suo “Amore e furto tour 2016”. Il cantautore romano, infatti, ha portato in scena uno spettacolo molto intimo, introspettivo e privo di fronzoli in cui il vero “leitmotiv” che ha guidato la serata è stata la sua musica. Un discorso, questo, che si evince chiaramente già guardando il palco, molto semplice, squadrato e dotato di lunghi teli neri sullo sfondo a costituire l’unico accessorio presente sulla scena, costantemente illuminata da pochi fari che, utilizzando colori tenui, hanno contribuito a rendere l’intero ambiente molto soffuso ed uniforme. Allo stesso modo all’inizio dello show, quasi di soppiatto, appare al centro del palco il solo Francesco De Gregori che, dopo aver salutato il pubblico con una battuta (“ Il resto della band è ancora dietro, si stanno truccando”), imbraccia la chitarra e intona in solitaria ed in acustico il brano “Pezzi di vetro”.Un inizio spiazzante, anomalo,  completato dai pezzi successivi che creano un vero e proprio momento amarcord e permettono alla band, molto folta e variegata in termini di componenti, di unirsi al cantautore per intonare in rapida successione “L’agnello di Dio”, “La leva calcistica della classe’68”, e “Alice”. Nonostante il timbro vocale trascinante e profondo, l’artista romano concede poco tempo alle chiacchiere con il pubblico, preferendo la musica che nella prima porzione dello show continua ad attingere al passato quando vengono eseguite “Caterina”, una movimentata “Vai in Africa Celestino”, “La Storia(La Storia!)” e “Sempre e per sempre” realizzata interamente con pianoforte e voce. La parte centrale della serata è incentrata sul maestro Bob Dylan, cui De Gregori ha dedicato il suo ultimo cd fatto con traduzioni e riarrangiamenti di diverse canzoni dell’artista statunitense, ed introdotta con una nuova battuta: “Sapete, c’è un tizio che da anni mi copia sempre tutto quello che faccio. Si chiama Dylan, ed allora ho deciso di tradurre anche io alcune sue canzoni per rovinargliele. Stasera ve ne facciamo sentire qualcuna.” Tra le risate della folla vengono intonate, tra le altre, “Un angioletto come te”, “Atlantide” e “Ti leggo nel pensiero”, in un momento molto intenso e allo stesso tempo fugace che si conclude con “Generale”, altro ritorno al passato dell’autore, le cui note iniziali mandano immediatamente in estasi la folla. Qualche altro pezzo da greatest hits accompagna lo show verso la fine che si concretizza prima in un massiccio assolo di chitarra che fa da intro a “Rimmel”, e poi in una nuova battuta in cui De Gregori afferma che “probabilmente molti sono venuti qui solo per un paio di canzoni. Ebbene eccole.” Il riferimento è per “La donna cannone”, che manda all’aria l’ordine “teatrale” presente nell’arena, e “Buonanotte Fiorellino” che costituisce il commiato finale dell’artista e della sua band.

IL COMMENTO- Lo show di ieri sera all’arena del mare  può essere preso a esempio come  un vero e proprio canovaccio in grado di descrivere a pieno la figura di Francesco de Gregori. Elegante, raffinato, e semplice: sono solo alcuni degli aggettivi già più volte affiancati alla figura del cantautore romano e che rappresentano una costante di questo spettacolo in grado di accontentare sia i fan dell’ultim’ora che i più nostalgici. De Gregori è una garanzia, una certezza, un artista a 360 gradi, e lo dimostra  sia quando tocca un mostro sacro come Bob Dylan che quando sorride alla reazione della folla sull’intro di Titanic, quasi come fosse la prima volta. E forse questa spontaneità, unita a quanto detto prima, è uno dei motivi per cui, nonostante i molteplici anni di carriera, tanti suoi brani continueranno a costituire la colonna sonora della vita di molti di noi.

Galleria fotografica a cura di Federica Crispo:

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